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E’ di oggi la clamorosa notizia che vede protagonista l’allenatore della Juventus Andrea Pirlo: suo figlio Nicolò è stato minacciato di morte sui social network dopo i deludenti risultanti della squadra allenata dall’ex campione del Mondo.

Il giovane centrocampista, classe 2003, primogenito dell’ex giocatore di Milan e Juventus, ha pubblicato sui suoi profili lo screenshot di uno dei tantissimi messaggi intimidatori ricevuti in direct. Queste le sue parole che accompagnano lo scatto:
«Io non sono una persona che giudica, non mi piace farlo. Ognuno ha il diritto di poter dire ciò che vuole, sono io il primo a farlo e non vorrei mai che qualcuno mi togliesse la libertà di parola.
I miei genitori mi hanno insegnato ad avere idee e soprattutto ad ascoltare quelle degli altri. Ma credo che a tutto ci sia un limite e già da tempo questo limite è stato superato. Ho 17 anni e quotidianamente ricevo messaggi di questo genere (qui vi mostro l’ultimo, ricevuto poco fa), non perché io faccia qualcosa di particolare, ma solo perché sono figlio di un allenatore, che probabilmente, come è giusto che sia, può non piacere.
Questa sarebbe la mia “colpa” e la motivazione per la quale ogni giorno mi arrivano messaggi di augurata morte e insulti vari. Vorrei chiedervi di mettervi per un solo secondo nei miei panni e chiedervi come vi sentireste».

 

 

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E’ il superamento di un limite che, purtroppo, l’Italia vive quotidianamente quando si parla di calcio ma, questa volta, a farne le spese è un ragazzo di 17 anni che non ha nessuna colpa se non quella di essere figlio di un uomo che, tra alti e bassi, lavora per una società che non ammette cali, distrazioni, sconfitte.
Gli insulti gratuiti, questa volta, non hanno lasciato indifferente il ragazzo che ha scelto di esporsi e rendere pubblico uno stato d’animo non dei migliori e le cui radici non sono di certo da imputare ai risultati sportivi raccolti dal padre, bensì a una malsana abitudine che si protrae, ormai, da anni e che porta ogni utente a pensare di potere scrivere qualsiasi cosa gli passi per la mente.
Questa volta, purtroppo per lui, Nicolò ha deciso di parlare e, di certo, le conseguenze per l’utente non si faranno attendere.

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