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E’ ufficialmente eliminato l’obbligo di far lavorare in smart working un dipendente pubblico su due.
La bozza del decreto proroghe, infatti, prevede lo smart working in deroga solo fino al 31 dicembre 2021 e, in ogni caso, scompare l’obbligo di presenza per un massimo del 50% del personale.

Nel dettaglio, come riporta ANSA, la norma in entrata conferma lo smart working semplificato anche nel pubblico impiego fino a massimo il 31 dicembre 2021, mentre per i comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico la scadenza viene legata a quella dello stato di emergenza.

La misura interviene anche sul nuovo sistema dei Pola (Piani Organizzativi per il Lavoro Agile), introdotto lo scorso anno: per le attività che si possono condurre con modalità agili le norme sui Pola prevedevano che i dipendenti si potessero avvalere dello smart working “almeno per il 60%” nell’ambito dei piani organizzativi e per minimo “il 30%” in caso di mancata adozione dei Pola. Ora la percentuale del 60% sparisce e il minimo passa dal 30% al 15%.

Una piccola rivoluzione futura con un occhio al passato. L’obiettivo finale sarà quello di far tornare in ufficio almeno il 90-95% dei dipendenti totali e di limitare al massimo il lavoro da casa. Notizia confermata anche dal Ministro Brunetta che ha dichiarato: “avviamo il percorso di ritorno alla normalità“.

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