La Royal Family diventa un cartoon irriverente e approda sul piccolo schermo grazie alla straordinaria immaginazione di Gary Jannetti, storico sceneggiatore dei Griffin.
Composto da 12 episodi e trasmessi in su HBO, racconta le dinamiche che si svolgono a corte ma viste dagli occhi del piccolo principino di 8 anni e primogenito di William e Kate, George.
La parodia dissacrante non è piaciuta per nulla alla Royal Family, che ancora non si è espressa pubblicamente, ma la stampa britannica è invece stata molto tranchant, che in difesa del principino descritto come un “despota prepotente e viziato”, “saccente e borioso” e “un futuro re ingiusto e tirannico” ha definito la rappresentazione “cattiva e ingiusta” nei confronti di un bambino, (fonte Daily Mail).
Le critiche sono arrivate anche da altre parti: la Disney ha dichiarato «Un conto è raccontare una presunta verità ma prendersi gioco di un bambino è crudele e ingiusto», esperta reale Angela Levin «È terribile e incredibilmente di cattivo gusto deridere e rappresentare il principe George, Charlotte e Louis: sono bambini che hanno bisogno di essere protetti. Si sta oltrepassando il limite…è ingiusto e disgustoso», e una buona fetta di pubblico lo ha definito “troppo crudele”.
La domanda appunto resta aperta: si è davvero oltrepassato il limite o siamo diventati troppo buonisti e l’era del politically correct sta fissando anche i limiti della comicità e della satira?