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Non si ferma l’emergenza per l’isola di Lampedusa, oggetto di oltre 50 sbarchi negli ultimi quattro giorni. A parlare questa mattina al Time Magazine è stato il Sindaco Totò Martello. Il primo cittadino di Lampedusa e Linosa ha sottolineato l’esigenza di intervenire in maniera concreta sul territorio da parte della Regione Siciliana prima e del Governo poi e l’inadeguatezza dell’Europa volontariamente in silenzio sulla vicenda.

Martello ha spiegato il suo punto di vista: “Non si può pensare di intervenire sul territorio di Lampedusa con le stesse regole e lo stesso metro di qualsiasi altro luogo in Italia. La nostra è una situazione inedita e non riportabile da nessuna altra parte. Per questo motivo – ha spiegato il Sindaco – a Lampedusa si deve intervenire con il criterio di calamità e non come di fronte ad un’emergenza simile alle altre sul territorio italiano”

L’hotspot di Lampedusa può contenere un massimo di 160 persone ed al momento ne ospita oltre 400. Fino alla scorsa settimana si era arrivati all’incredibile cifra di oltre 700 unità creando una situazione inaccettabile.

“L’Europa è assente – ha raccontato Martello – la politica continentale non parla minimamente delle nostre necessità e non perché non sia sollecitata a farlo dai nostri rappresentanti ma per il fatto che parlare di migranti sia scomodo per tutti i paesi europei. Meno si parla del problema e meglio è per tutti tranne che noi. Il fenomeno della migrazione non può essere affrontato con il criterio del credo politico – ha sottolineato il Sindaco di Lampedusa – ma con un ragionamento sociale dettato dal buon senso. L’interesse di tutti dovrebbe essere quello di far circolare le persone con una logica dettata dal benessere di tutti. L’Onu in tal senso è stata chiarissima ma l’Europa preferisce non ascoltare”

In chiusura il Sindaco Totò Martello ha anche parlato di un problema meno posto in evidenza dai media: “Anche i nostri pescherecci stanno riscontrando grossi problemi ma nessuno ne parla. Le barche dei paesi africani vengono a pescare nelle nostre acque, impedendo il passaggio ed il lavoro a quelle siciliane, ma nessuno interviene a nostra tutela. Anche qui l’Europa sembra sorda ai nostri appelli”

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