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Come dice Willie Peyote “riapriamo gli stadi ma non teatri né live, magari faccio due palleggi. Mai dire mai”. Potremmo riassumere così quello che sta succedendo in Italia, dopo la dichiarazione d’intenti del Governo di rendersi disponibile a un’apertura al pubblico dello Stadio Olimpico di Roma in vista degli europei itineranti di calcio.
Una presa di posizione che non è piaciuta a nessuno nel mondo dello spettacolo, della cultura, della musica a partire dal Presidente della Federazione Industria Musicale Italiana Enzo Mazza.
Nelle ultime ore, infatti, il Presidente Mazza si è espresso duramente nei confronti di chi si è dichiarato a favore della decisione su citata, dimenticando in modo quasi consapevole che esiste un intero settore che, da più di un anno, soffre in modo incontrollabile.
Sia chiaro, nessuno ha mai sostenuto che riaprire gli stadi al 25% della capienza massima sia sbagliato, anzi, ma a questo provvedimento bisognerebbe accompagnare anche una regolamentazione chiara ed efficace per arrivare, gradualmente, a una contestuale riapertura delle strutture che vivono di e per l’arte.

Cinema, teatri, palazzetti, piazze e tutte le altre sedi dove si può assistere agli spettacoli devono tornare a vivere, a produrre e, soprattutto, devono permettere a chi lavora nell’ombra, nel backstage, di tornare a respirare a pieni polmoni grazie alla loro professionalità.

Ai nostri microfoni il Presidente Mazza ha ribadito tutti questi concetti, non dimenticando il tema della sostenibilità economica e della sicurezza, fondamentali per pensare di potere iniziare a programmare da subito la stagione estiva.

Nelle scorse ore il dibattito si è acceso proprio grazie alle sue dichiarazioni rilasciate ad ADNKronos e alla successiva presa di posizione del Ministro della Cultura Franceschini che, al CTS, ha fatto presente che se davvero si consentirà ai tifosi di assistere alle partite degli europei, allora anche ai fan deve essere consentito di assistere ai concerti dei loro beniamini. E’ passato un anno e sono stati bruciati miliardi di euro ma, finalmente, il Ministro si è espresso a tutela della categoria in modo netto. La speranza è che possa servire a qualcosa.

Di seguito potete riascoltare le dichiarazioni del Presidente di FIMI Enzo Mazza:

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