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IL PRIMO CITTADINO DI MILANO NELLA BUFERA PER I MANCATI CONTROLLI

 

L’Inter è Campione d’Italia e come era prevedibile, nonostante i divieti imposti per la pandemia ancora in corso, i festeggiamenti a Piazza Duomo non sono mancati, ma i controlli sì.

 

Dopo un’attesa lunga undici anni, i tifosi dell’Inter tornano a festeggiare lo scudetto, ma nonostante le raccomandazioni della società nerazzurra di farlo in sicurezza, i tifosi si sono assembrati e in molti anche senza mascherina.

In una delle città e delle regioni più colpite dalla pandemia ci si aspettava maggiore responsabilità e invece in barba alle norme anti-covid e al rispetto per le migliaia di vittime che questo covid ha fatto, Piazza Duomo a Milano è stata invasa da gente mentre i Navigli, storica zona della città milanese legata alla movida, sono stati vietati al pubblico.

 

La polemica nei confronti del Sindaco Giuseppe Sala e del Prefetto non sono mancate. Le pagine social sono state invase dalle proteste di chi, giustamente, le regole le rispetta da più di un anno e si vede costretta a stare a casa e ad avere i locali chiusi. Una situazione, fanno notare, che era prevedibile e si poteva gestire meglio.

 

Ma se da un lato bisogna condannare chi non rispetta le regole, dall’altro bisogna criticare e aspramente chi quelle regole non le ha fatte rispettare. Come già detto, a Milano i controlli più intensi sono stati ai Navigli, transennati per il fine settimana, e in corrispondenza del sagrato e della Galleria, i cui accessi sono stati chiusi. Le Forze dell’Ordine sembra siano intervenute per disperdere la folla in qualche occasione.

 

In un periodo di crisi sanitaria ancora in atto, vedere certe scene quando molti restano chiusi in casa e sono costretti alle chiusure dei propri locali, fa capire che le regole, di fatto, non sono valide per tutti e per tutte le occasioni.

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