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In occasione della Festa Della Mamma è stato pubblicato un nuovo studio dell’Istat per Save The Children in cui si evidenzia, ancora una volta, quanto siano penalizzate e quanto lo siano state in periodo di piena pandemia le mamme italiane, in particolare in Sicilia.

Da questo studio emerge che sul totale di 249mila donne che nel corso del 2020 hanno perso il lavoro, circa 100mila sono mamme con figli minori. Ancora più nello specifico, 4 mamme su 5 hanno figli con meno di cinque anni.
Un dato allarmante che racconta una realtà fatta di rinunce e di scelte complicate perché si parla di donne che, a causa della necessità di seguire i loro neonati, hanno dovuto rinunciare al lavoro o che, ancora peggio, sono state licenziate o portate a fine contratto.

Il rapporto redatto si chiama ‘Le Equilibriste: la maternità in Italia 2021′ ed è un documento che, oltre a preoccupare, fa allargare ancora di più il divario tra nord e sud nel nostro Paese.
E’ confermato, infatti, che Sicilia, Calabria e Campania sono le regioni dove sono quasi del tutto assenti sostegni alla genitorialità e i dati sono stati estrapolati grazie a 11 diversi indicatori.

Nella classifica dell’indice generale, la Sicilia è terz’ultima mentre le regioni più virtuose sono le Province Autonome di Bolzano e Trento seguite da Valle d’Aosta ed Emilia-Romagna. Ultimo posto per la Campania.

Per quanto riguarda l’area del ‘lavoro’ e dell’occupazione in senso stretto, Save The Children scrive così, analizzando la situazione nel complesso:
“La comparazione dei valori tra il 2008 e il 2020 dà conto della lunga crisi economica che ha colpito l’Italia in questi anni. Da notare come tutte le regioni del Mezzogiorno presentino, per tutte e sette le annualità di confronto, valori largamente inferiori al 100 di riferimento (fatta eccezione per l’Abruzzo del 2008); ciò dimostra la preoccupante condizione lavorativa delle donne che, da un lato, la crisi ha potuto solo peggiorare ma che, dall’altro, nell’ultimo anno, ha visto un lievissimo segnale di ripresa”.

L’area dei ‘servizi’ riferita agli aiuti dati alle mamme lavoratrici pone la Sicilia terz’ultima ma con un piccolo cenno di conforto. Save The Children scrive: “La serie storica dal 2004 al 2018 fa registrare un costante peggioramento, dovuto in particolare alle carenze relative ai servizi pubblici per la prima infanzia; i valori del 2019 e, soprattutto, del 2020, a livello nazionale, fanno registrare una sensibile ripresa che può far ben sperare per gli anni a venire”.

Insomma, se da un lato i dati non sono per nulla positivi, dall’altro si può sperare almeno per il capitolo legato ai ‘servizi’, mentre è ancora in salita la strada legata al lavoro femminile.

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