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La mattina dell’11 maggio del 1981 moriva Robert Nesta Marley, noto al mondo intero come Bob Marley. Fu il cancro a privare il nostro pianeta di un artista unico e indimenticabile. La malattia cominciò a manifestarsi nel 1977, quando Bob notò una piccola ferita ad un dito del piede. Poco dopo l’unghia si staccò, così decise di farsi visitare, ma la diagnosi non lasciò dubbi, si trattava di una melanoma maligno che cresceva proprio sotto l’unghia. I medici consigliarono di amputare quel dito del piede, ma lui non volle, preferendo un intervento meno invasivo, una scelta che gli costò cara, perché quel melanoma si espanse fino a raggiungere il cervello. Negli anni successivi Bob continuò la sua vita di musicista, con i suoi tour e il suo impegno politico, e ovviamente la pubblicazione della sua musica. Come Survival e il suo ultimo, Uprising, un album ricco di testi con forte valore religioso, come Redemption song. Il suo ultimo concerto in Italia fu a Torino, allo Stadio Comunale, era il 28 giugno e ad assistere c’erano 40.000 persone. Seguirono pochi altri concerti, come quello al Madison Square Garden di New York, e il suo ultimo allo Stanley Theater di Pittsburg.
La mattina dell’11 maggio, mentre si trovava ricoverato al Cedar of Lebanon Hospital di Miami, chiamò a se tutti i suoi figli per parlare con loro. Pare che le sue ultime parole furono “Money can’t buy life“, i soldi non possono comprare la vita. Morì poco dopo lasciando quel vuoto incolmabile ma anche tanto amore.
La sua musica è l’unico testamento che ha lasciato.

 

di Mario Caminita

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