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Le campagne elettorali sono spesso frastornanti, a causa della inusitata quantità di parole proferite da uomini in cerca di consenso; progetti mirabolanti, soluzioni certe e soprattutto promesse per il miglioramento delle nostre vite. Puntualmente, troppo spesso, rimango solo chiacchiere, ma la cosa assume una connotazione più grave e disdicevole quando si dovrebbe fare per chi già vive la propria vita con difficoltà, come i disabili e i disabili gravi. Ma certi uovi politici non sembrano interessarsi, e non è questione di sensibilità, forse si tratta solo di onore. Dopo più di un anno di pandemia l’assistenza domiciliare per le tante persone affette da gravi disabilità non viene garantita, e non è una questione siciliana, ma nazionale. Sembra che esista un problema di differenza tra le gestioni regionali, sarà qualcosa di irrisolvibile e insormontabile e chissà quali geni, anche alieni, siano necessari per poterlo risolvere, e soprattutto all’orizzonte si percepiscono proposte per l’esternalizzazione dei servizi, come dire: non siamo in grado di assistere e cerchiamo qualcuno che lo faccia per noi.

Purtroppo, per chi soffre, non conta neanche la Costituzione Italiana che prevede il diritto alla continuità assistenziale per tutti i cittadini. Il mantra è sempre lo stesso, mancano le risorse necessarie. Dobbiamo sperare che arrivino i “miliardi” dell’Europa, e speriamo anche che chi li gestirà sarà in grado di farlo, perché la sensibilità troppo spesso non va a braccetto con la politica, e il cosiddetto welfare ancora oggi rimane solo una parola in lingua inglese, che tanti purtroppo non comprendono.

di Mario Caminita

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