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di Davide Venza

Il Parlamento continua a sgretolarsi: 4 ministri abbandonano

Sembrano delle dimissioni ormai assodate quelle che Boris Johnson, premier del Regno Unito, presenterà nella giornata di oggi. Secondo quanto riportato dai media inglesi, fino alla giornata di ieri, l’idea di dimettersi non avrebbe neanche sfiorato la mente del primo ministro. Johnson sarebbe apparso, infatti, convinto di mantenere la sua carica governativa e resiliente nel difendersi dagli scandali nei quali si è ritrovato protagonista negli ultimi mesi. Ieri, però, sono arrivati diversi campanelli d’allarme nella sede del parlamento britannico. Dopo che una delegazione di suoi fedelissimi avrebbe chiesto a Johnson di dimettersi, oggi altri 4 ministri hanno deciso di lasciare l’esecutivo: il ministro per l’Irlanda del Nord, Brandon Lewis, quello per la sicurezza, Damian Hinds, quello per la Scienza, George Freeman, e la ministra del Tesoro, Helen Whately.

Partygate

Con la prospettiva di elezioni anticipate e con il Parlamento che ormai si trova sul punto di sciogliersi, risuonano gli avvenimenti che hanno fatto discutere animatamente tutto il mondo politico e non solo sulla figura di Boris Johnson. Ritornando indietro nel tempo fino a due anni fa quando scoppiò lo scandalo Partygate. Dopo la pubblicazione da parte dell’emittente Itv di quattro fotografie che mostrano il premier brindare con altre persone durante un evento svoltosi a Downing Street il 13 novembre 2020, mentre era vigore il lockdown per limitare la diffusione del Covid. Secondo la Bbc almeno uno dei funzionari presenti ha ricevuto una multa nell’inchiesta di polizia da poco conclusasi, ma non il primo ministro, sanzionato una sola volta per un altro party finito sotto accusa.

Il caso Pincher

Una notizia più recente, ha contribuito ad aumentare i dissensi nei confronti di Johnson: il caso Pincher. Chris Pincher, che ha ricoperto il ruolo di deputy chief whip, è stato costretto a dimettersi per essersi ubriacato in un gentlemen club di Londra e aver poi molestato due uomini, incluso un altro deputato. Il premier britannico, viene ora accusato di aver saputo di una precedente segnalazione di comportamento inappropriato fatta contro il suo chiacchierato alleato già all’inizio del 2020, quando questi era ancora viceministro degli Esteri.

Il commento dei ministri uscenti

Non si sono fatte attendere le dichiarazioni dei ministri uscenti. “È stato un enorme privilegio e responsabilità ricoprire il ruolo di ministro della Sicurezza. Non devono volerci le dimissioni di membri di colleghi, ma per il nostro Paese, e confidando nella nostra democrazia, occorre un cambio di leadership”, queste le parole del ministro Hinds. “Un governo dignitoso e responsabile si basa su onestà, integrità e rispetto reciproco: è motivo di profondo rammarico personale per me dover lasciare il governo poiché non credo più che quei valori devono rispettati” ha scritto Lewis.

 

 

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