Condividi:

di Davide Venza

Un fulmine a ciel sereno. La notizia arrivata ieri delle dimissioni dell’allenatore Silvio Baldini e del Ds Renzo Castagnini, a pochi giorni dal primo impegno ufficiale della stagione, ha destabilizzato, e non poco, tutto l’ambiente rosanero. Con una campagna abbonamenti che sembrava nel punto di decollare, e un mercato che si era finalmente sbloccato, una serie di frizioni e malcontenti tra i due, ormai, ex componenti dell’organico e la nuova società, hanno portato a questa inevitabile rottura. Alle 11 di questa mattina Baldini e Castagnini sono intervenuti in conferenza stampa per spiegare i motivi di questa inattesa rottura.

Baldini: “Auguro al Palermo ogni miglior sorte possibile”

Sento di non essere parte del progetto e questo non mi consente di lavorare con la società. Ho capito che non ci sono gli stessi presupposti dello scorso anno. Il mio animo era di portare la squadra in Serie A ma le condizioni non mi consentono di farlo. Ringrazio tutti per l’impegno profuso e per l’emozioni vissute in questi mesi. Auguro al Palermo ogni miglior sorte possibile. Queste sono state le mie dimissioni. Noi l’anno scorso abbiamo vinto i playoff perché eravamo un gran gruppo e non la squadra più forte. Noi ci siamo meritati questo traguardo, la squadra ha segnato ventiquattro volte di seguito. Questi sono risultati che ti dicono che sei una squadra forte. Una squadra forte che però è frutto del gruppo. Le altre squadre sulla carta avevano giocatori professionalmente più bravi. Il gruppo adesso non c’è più, perché quando io vi dico di non esser parte del progetto della società. Io all’inizio dissi di giocare per la Serie A, ma se questi presupposti non ci sono perché manca il gruppo, devo aspettare di fare brutte figure? Oppure lasciare il posto ad altri? E’ facile dire il tempo è breve, io ho preparato la partita di Catanzaro in cinque allenamenti. Questa non è un’accusa verso nessuno, io posso solo ringraziare il Palermo. Questa tifoseria è straordinaria, il gruppo mi ha regalato emozioni. La festa finale è stata indescrivibile. Io posso solo ringraziare il Palermo e Mirri. Ciò non toglie che io ho detto di voler andare in Serie A ma sarebbe servito creare un gruppo compatto col tempo. Ma nel calcio esistono solo i risultati e se non vinci ti mandano a casa. Siccome so come sarebbero andate le cose, preferisco andare a casa”.

Castagnini: “Prima di proseguire in questa strada abbiamo detto basta”

“Sapete tutti perché e come siamo rimasti noi. Il mister è rimasto qua per i risultati conseguiti. Tutta la città era felice che il mister lo seguisse in questa avventura e questo la nuova proprietà l’ha fatto. Il mister si è esposto anche per me e io sono rimasto ma in realtà noi non ci sentivamo al centro del progetto. Dopo averci provato, le cose non sono andate come avremmo voluto. Abbiamo provato a fare un determinato tipo di lavoro senza riuscirci. Ad un certo punto abbiamo perso il gruppo e quella forza che ci ha portato ad ottenere quel grandissimo risultato della precedente stagione. Quando ci siamo accorti di questo, abbiam preso questa decisione. Il mister con il City Group non ha avuto rapporti diretti, per questo l’allenatore non si sentiva al centro del progetto. Il mercato l’abbiamo fatto insieme, ma non è una questione di mercato. Anche quando confermi un calciatore il filo è sottile tra confermarlo in un modo o in un altro modo. Noi abbiamo lavorato su questo tipo di emozioni e quest’anno non riuscivamo più a dare questo tipo di sensazioni. Non ho niente contro il City o contro Zavagno. I giocatori che hanno firmato il rinnovo sono contenti, ma bisogna vedere come è stato firmato il rinnovo. Anche l’attesa per la firma, un giocatore può sentirsi meno importante. Tutto ciò è colpa nostra, mi assumo le mie responsabilità. Abbiamo fatto un certo tipo di discorso ma non ci siamo riusciti. Prima di proseguire in questa strada abbiamo detto basta. Ci siamo accorti che era difficile riproporre quello che ci ha dato linfa lo scorso anno.

Condividi: