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Tutte le scelte di Schifani

Con la firma nei decreti da parte del presidente Schifani, ecco finalmente la nuova Giunta siciliana. La squadra di Governo, almeno ad una prima lettura, sembra decisamente figlia delle ingerenze politiche romane. Come era facile immaginare, ci sono conferme, grandi esclusi e sorprese dell’ultim’ora. Partiamo dalle deleghe meno importanti: le funzioni di vicepresidente finiscono all’assessore Sammartino. Per la programmazione  la scelta è caduta sulla figura dell’assessore Falcone. In ogni caso, le scelte di Roberto Schifani lasceranno un’eredità pesante sulle dinamiche dell’Assemblea con Gianfranco Miccichè che non sembra voler ricucire lo strappo con il resto del partito.

La nuova Giunta e gli assessori

In totale sono 12 gli assessori che andranno a comporre la nuova Giunta, quattro di questi sono palermitani. Alle Attività produttive va Edy Tamajo, leader indiscusso della politica cittadina. Per le Infrastrutture, delega fondamentale per lo sviluppo della Regione, è stato scelto Alessandro Aricò. La lista dei palermitani prosegue con la delega alla Famiglia, politiche sociali e lavoro: in questo caso la scelta è caduta su Nuccia Albano. Francesco Paolo Scarpinato, 49enne palermitano, è invece l’assessore al Turismo, sport e spettacolo. La lista delle deleghe procede con Luca Sammartino assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea; Andrea Messina alle Autonomie locali e funzione pubblica; Elvira Amata ai Beni culturali e all’identità siciliana; Marco Falcone, catanese assessore all’Economia; Roberto Di Mauro assessore all’Energia e ai servizi di pubblica utilità; Mimmo Turano all’Istruzione e formazione professionale; Giovanna Volo assessore alla Salute; Elena Pagana, ennese al Territorio e ambiente;

Miccichè non ci sta

Immediatamente dopo l’arrivo dei nomi e delle deleghe, non sono mancate le rimostranze da parte di alcuni deputati di Forza Italia. La spaccatura sembra insanabile, almeno per il momento. In seno all’Assemblea regionale potrebbero formarsi addirittura due differenti gruppi parlamentari riconducibili al partito. Sono almeno quattro i nomi che seguiranno in questa avventura Gianfranco Miccichè. Si tratta di Tommaso Calderone, Nicola D’Agostino, Riccardo Gennuso e Michele Mancuso. In queste ore sono in corso diversi confronti per provare ad evitare tensioni e fratture a Sala d’Ercole ma sembra difficile, almeno per le prime sedute, l’idea di avere tutti i Deputati azzurri sotto la guida del presidente Schifani.

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