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Più che una presentazione, quella di ieri sera, al teatro Sant’Eugenio, è stata una festa, una celebrazione, l’opera condivisa della cultura, della musica, delle sonorità, degli artisti siciliani.

Marcello Mandreucci propone la sua ultima meditatissima creatura come un viaggio, il cui percorso, costellato di esperienze, incontri, esperimenti musicali, collaborazioni, amicizie e scoperte, viene definito dall’artista come la vera bellezza dell’opera.

Ed è questo il motivo per cui la presentazione è stata un atto corale di tutti gli amici che hanno partecipato a vario titolo alla realizzazione del disco, ma anche di coloro che sul treno di Mandreucci hanno avuto modo di salire, per parlare e vivere di musica, a partire dai consigli dell”Ellepi” giusto da portare a casa (citazione inevitabile e di puro cuore), a quelli per intraprendere percorsi musicali d’origine controllata, con l’intenzione profonda di non allontanarsi mai da quell’origine che accomuna e incentiva tutti gli “and Friends” di Marcello, presenti in teatro.

Ad imbastire la “scaletta mutante” della serata due professionisti della radiofonia siciliana, da Radio Time, il “nostro” Mario Caminita, che sul treno di Mandreucci ha condiviso parecchie stazioni e da Radio In, la bella Sara Priolo, giovane, affettuosa e recente compagna di viaggio dell’artista.

Tanti gli amici in sala, presenti per il piacere di fare festa insieme e ancor di più coloro che hanno contribuito a momenti di pura emozione sul palco.

Marcello Mandreucci, l’istituzione, il cantautore “necessario”, il monumento con la bicicletta, l’artista, il pigmalione, l’amico, l’uomo, da buon padrone di casa, insieme alla sua band “di base”, composta da Ferdinando Moncada alla chitarra acustica, Diego Tarantino al contrabbasso ed Egidio Di Bartolo alle percussioni, ha accolto tutti i suoi colleghi-amici e lasciato spazio assoluto alle sue canzoni a km zero.

Ad accompagnare il cantautore palermitano, in primis, il suo amico, produttore, coautore. e tanto altro, Mario Incudine.

Il cantautore Ennese, oltre a cantare, ha raccontato aneddoti esilaranti sulla luuuunga maturazione dell’opera, sulla realizzazione del video “siciliani 2.0” in una freddissima Enna e appassionati su alcuni dei pezzi, dall’omaggio del brano “l’alba, il giorno, la notte”, alla presentazione di ” Siddu arrinascissi” con parole uniche: “ti ho sempre detto che questo brano è talmente bello che avrei voluto scriverlo io”.

Tante altre voci insieme a Marcello in questa serata indimenticabile: Paride Benassai che, oltre a esibirsi con “u toccu”, si propone, sul palco, dirompente come solo lui sa essere, come un improbabile assistente sanitario che sollecita la “terapia” per Marcello… e non solo;
Domenico Cannizzaro, esprime tutto il suo affetto e racconta un’amicizia speciale, vissuta anche attraverso i microfoni di Radio Time, e si propone, anch’egli in maniera improbabile, come il ginecologo che ha assistito Marcello in questa lunghissima gestazione della creatura “Born in Sicily”;
Stefania Blandemburgo, che della musica ne fa, in magnifiche parole, poesia.

Ed ancora gli immensi contributi canori e musicali di Giuseppe Milici, Enzo Rao Camemi, Raquel Romeo, Anita Vitale, Alessandra Salerno, Germano Seggio, i Tamuna, Antonio Vasta.
Una gran bella festa della musica al teatro Sant’Eugenio, ieri sera, tutti insieme si è festeggiato Marcello Mandreucci e la sicilianità tutta fatta arte.

Foto di Anna Messina e Fatima Sanfilippo, 3 maggio 2024

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