L’Assessore Regionale all’Istruzione Roberto Lagalla è intervenuto al Time Magazine per parlare della decisione del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando di chiudere le scuole per prevenire il contagio.
Di seguito le dichiarazioni di Lagalla in merito alla decisione di Orlando:
«Il sindaco è istituzionalmente autorità sanitaria territoriale e in cao di documentate situazioni di rischio sanitario può chiedere la chiusura di attività territoriali e dunque anche della scuola. In questo quadro però bisogna inserire il leale rapporto con lo Stato e le Regioni e gli enti locali. I cittadini vogliono capire cosa sia successo e se le scuole sono sicure. Orlando chiede la chiusura in merito alle disponibilità ospedaliere. Il Comune è aggiornato quotidianamente sull’andamento epidemiologico. Dati influenzati dai contagi scolastici? Noi monitoriamo questo dato e al 12 novembre nelle scuole primaria, dell’infanzia e medie abbiamo avuto in tutto 264 contagi registrati, ovvero lo 0,44% di incidenza del contagio».
Sempre in merito alla decisione del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’Assessore Lagalla ha così dichiarato:
«Eccesso di zelo. Penalizzazione pesante dei nostri bambini, delle famiglie e del corpo docenti. La scuola ha fatto grossi sacrifici per assicurare garanzie di sicurezza e di tutela della salute».
L’Assessore all’Istruzione ha anche parlato in merito ad una possibile sanzione in cui potrebbe incorrere il Sindaco di Palermo:
«Sanzionare Orlando per la decisione? Una decisione grave, unilaterale e inopportuna. È una responsabilità politica e nei confronti di genitori e famiglie. Non sta a me decidere se merita sanzioni in merito alla legittimità delle decisioni. Se sarà il caso, chi ha competenze, impugnerà le decisioni sindacali».
Sulla didattica a distanza e sulla mobilità, Lagalla ha così dichiarato:
«Uno schermo non può sostituire il rapporto in presenza. In merito al contributo sulla mobilità generale, noi siamo stati costretti a chiudere le scuole superiori, ma perché in quel caso toglievamo dalla mobilità generale di oltre 300 mila persone e quindi aveva un senso chiudere. In seguito il Governo Conte si conformava sulla decisione».
Preoccupazioni politiche dietro la decisione di Orlando? Lagalla ha così risposto:
«Io voglio evitare di pensare che dietro questa decisione di Orlando possa nascondersi un secondo fine di ordine politico. Significherebbe giocare sulla parte più fragile e più bisognosa di aiuto e di sostegno che sono i giocani. Preferisco pensare sia un eccesso di preoccupazione senile del Sindaco Orlando dato che è nonno pensa a proteggere, anche oltre misura, la popolazione infantile e che quindi non che ci siano dietro preoccupazioni politiche. Talvolta a pensare male fa peccato, ma a volte ci si avvicina».