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I SICILIANI DICONO NO AL DEPOSITIO DI SCORIE NUCLEARI IN SICILIA. COME ADERIRE ALLA PETIZIONE

La Società di gestione degli impianti nucleari ha individuato  67 aree in Italia che risultano essere idonee a stoccare tutte le scorie nucleari. Alcune di queste aree sono state individuate anche in Sicilia. Alla luce di ciò, anche dopo il parere contrario dei sindaci dei comuni interessati, è stata avviata una petizione per impedire la realizzazione in Sicilia di queste aree destinate alle scorie nucleari che potrebbero essere nocive per la salute . Le zone interessate sono quelle delle Madonie fra Castellana Sicula e Petralia Sottana, Trapani, Calatafimi-Segesta e Butera.

Il documento è stato elaborato dalla Società di gestione degli impianti nucleari e poi validato da Isin e Ispra (le agenzie che si occupano di nucleare e di ricerche ambientali) e infine dai ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente. Adesso si apre una fase di consultazione pubblica, della durata di 60 giorni, in cui muovere obiezioni.

A proposito di obiezioni, è subito scattata la protesta, non solo dei sindaci, ma anche dello stesso Assessore Regionale al Territorio e Ambiente Toto Cordaro contro questa decisione.

Per partecipare alla petizione e dire “no” al deposito di scorie nucleari nelle aree individuate in Sicilia, basta porre la propria firma al seguente link (clicca qui)

Sempre in merito a tale argomento, il Presidente della Regione Sicilia Nenno Musumeci ha convocato il Governo Regionale:

«Abbiamo elementi tecnici inoppugnabili per contestare questa scelta, in contrasto con tutti gli indicatori fisici, sociali, economici e culturali dell’Isola e lo faremo anche con il coinvolgimento dei Comuni interessati, che condividono le nostre preoccupazioni. La Sicilia – ha aggiunto Musumeci – anche per la sua alta vulnerabilità sismica e per la disastrosa condizione della viabilità interna, su cui la Regione non ha competenza diretta, non può permettersi né di ospitare né di trasportare rifiuti nucleari. Dimostreremo che, certamente per quanto riguarda la Sicilia, è stato preso un abbaglio».

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