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Oggi, 27 gennaio, è il Giorno della Memoria. A 76 anni dalla liberazione da parte dell’Armata Rossa del campo di concentramento di Auschwitz, è giusto continuare a ricordare per non dimenticare quello che ha per sempre segnato la storia dell’umanità.

 

L’Olocausto è una delle pagine più nere della storia, ed è giusto ricordare per cercare di impedire all’essere umano di ripetere ciò che di orribile ha compiuto in passato. La deportazione nei campi di sterminio degli ebrei, di diversi gruppi etnici, di persone disabili, omosessuali e di tutti gli individui che per il nazismo non erano assimilabili al nuovo ordine mondiale, è un ricordo nero che tuttavia non va dimenticato. Sono passati tanti anni e i sopravvissuti a quegli anni bui sono sempre di meno, per questo motivo è giusto portare avanti le loro memorie con tutti i mezzi che l’età moderna ci mette a disposizione.

 

Video, filmati, iniziative di chi, anche se non ha vissuto quegli anni, vuole contribuire a non dimenticare. È il caso dei bambini dell’Istituto Comprensivo “Via Santi Savarino”, Scuola primaria “Rosaria Carriera” di Roma che hanno voluto narrare, attraverso un’illustrazione animata, la storia di una delle figure più importanti del nostro Paese: quella di Liliana Segre.

27 gennaio, Giorno della Memoria: ricordare per non dimenticare

Deportata da giovanissima insieme al padre nel campo di concentramento di Auschwitz, l’attivista e testimone della Shoa italiana è tra le figure più importanti del panorama storico italiano. Con la sua attività di divulgazione vuole aiutare a mobilitare i più giovani, raccontando la sua esperienza per sensibilizzare sul razzismo e dunque impedire che ancora oggi, dopo tantissimi anni, si continui a discriminare per colore della pelle, orientamento sessuale, orientamento religioso e disabilità.

I social, soprattutto nell’era moderna, possono contribuire in maniera significativa alla divulgazione del giusto messaggio di unità e uguaglianza. E se nel mondo delle ragazzine uccidono una coetanea, filmando tutto in diretta sui social, allora è arrivato il momento di utilizzare i social media per sensibilizzare, per ricordare ciò che di brutto l’uomo ha fatto, fa e potrebbe fare, e impedire che ciò accada. Il buio deve rimanere alle spalle, non ci deve spaventare, ma ci deve aiutare ad andare avanti e aiutare per rendere questo mondo un posto migliore in cui tutti possono vivere senza il rischio di essere uccisi.

«L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza», Liliana Segre.

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