Condividi:

GRANDE MIGLIORE NON SARÀ SISTEMATO. LE PAROLE DI MIMMA CALABRÒ

L’area del Grande Migliore non sarà sistemata. Questo è ciò che è maturato a seguito della non approvazione in Consiglio Comunale del Prusst. La struttura, insieme al parcheggio, è rimasta incompleta a seguito del fallimento della società. Il voto favorevole avrebbe consentito alla vendita di struttura e parcheggio ai futuri acquirenti, ma a causa dei 13 sì e di 13 astenuti,ciò non sarà possibile e dunque la struttura continuerà a versare nel degrado attuale.

Della bocciatura del Prusst (Programma di recupero urbano e sviluppo sostenibile del territorio) per Grande Migliore ha parlato Mimma Calabrò, presidente della Fisascat Cisl, al Time Magazine di oggi:

«Io la definisco una vergogna. È una questione che ci portiamo avanti da anni e parliamo di 269 lavoratori molti dei quali disoccupati, avanzano un sacco di soldi in retribuzioni non erogade da Grande Migliore che poi è fallita. Ci si aspettava la vendita di questo bene perché più è alta la vendita maggiore è la redistribuzione dei creditori. Noi siamo riusciti in sede di bando che molti lavoratori potessero essere reinseriti. Il Comune aveva accettato nel 2007 la convenzione urbanistica. Il tribunale fallimentare si chiede che venisse fatto l’atto aggiuntivo per far si che chi subentra può continuare i lavori che già l’80% sono stati fatti. Se il bene è appetibile non solo puoi giocarti un costo elevato ma una multinazionale che ritiene attraverso la definizione del 20% delle opere può avere una valutazione. Rivalutazione del centro commerciale? Tutto parte dell’interesse dell’immobile in sé e quello che può suscitare. Il punto inoltre è strategico, chi di noi non è andato a fare shopping al Grande Migliore? Fra l’altro non puoi avere quadrature di quel tipo se non hai il parcheggio. I signori consiglieri facciano una profonda riflessione».

EX PIP – «Caso ex pip, c’è un emendamento e quindi trasversalmanete senza guardare né bandiera o interessi di partiti devono mettersi sulle spalle il carico morale di questi 2565 lavoratori che fanno parte del bacino chiuso e ad esaurimento, quindi significherebbe togliere quello che in vent’anni è stato fatto. Ora l’emendamento è quello dell’1.7 depositato alla Camera e quindi tutti devono sentirsi in dovere morale di appoggiare l’emendamento per far si che questi lavoratori escano dal precariato e vengano inseriti in un percorso»

Condividi: