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Esattamente 6 anni fa, nella notte tra il 13 e il 14 febbraio 2015, Aldo Naro è stato ucciso nella discoteca “Goa” di Palermo. Venerdì prossimo: l’esito di una nuova Tac effettuata sul cranio del ragazzo.

Ancora tanti dubbi sul pestaggio mortale del giovane medico, Aldo Naro, che ha perso la vita durante una serata di carnevale al Goa di Palermo. E’ stata inflitta una pena di 10 anni per omicidio volontario all’allora minorenne reo confesso Andrea Balsano.

Al momento, è Balsano l’unico condannato per aver sferrato un calcio mortale alla nuca di Aldo riverso per terra inerme. E’ stato scarcerato nel novembre 2020 e sconterà il resto della pena ai servizi sociali. Lo ha deciso il Tribunale per i minorenni di Palermo, dopo 5 anni trascorsi dal buttafuori abusivo all’interno del carcere Malaspina. Il primo esame autoptico sul corpo di Aldo e tanti altri elementi probatori (video e testimonianze), però, rivelerebbero come non sia verosimile che Aldo sia morto per un unico calcio di una sola persona. Lo sostengono fermamente i genitori della vittima che hanno coraggiosamente deciso di diffondere le immagini del cadavere di Aldo martoriato sui social così come hanno chiesto che, dopo 5 anni, il corpo del figlio venisse riesumato per fare luce sulla verità.

Riapertura delle indagini

ll legale della famiglia Naro, Antonino Falzone, ha ottenuto il rigetto della richiesta di archiviazione formulata dalla Procura. La salma del medico 25enne è stata esumata, infatti, nel settembre 2020, dal cimitero di San Cataldo (CL) e trasferita al dipartimento di medicina legale dell’Università Magna Grecia. Grazie anche alla virtopsy, cioè un esame diagnostico consistente in una tac multistrato, è possibile evidenziare le lesioni sul corpo di Aldo e costatarne le cause del decesso.

Atteso per venerdì prossimo l’esito della nuova perizia medico legale che potrebbe confermare come la morte di Aldo non sia addebitabile ad una sola persona ma a più assassini. Per la tragedia che ha come protagonista Aldo Naro sono imputate tre persone: Massimo Barbaro, gestore della discoteca Goa, accusato di favoreggiamento e i buttafuori Francesco Troia e Antonino Basile accusati di rissa aggravata dall’evento morte.

La causa del pestaggio

Dalle primissime ricostruzioni, la rissa sembrava essere stata scatenata da un cappellino di carnevale sottratto all’improvviso. Nel corso degli anni, poi, sono state tante le cause ipotizzate.

Nel dicembre 2020, durante l’udienza per rissa aggravata, un amico di Aldo ha rivelato: “Poco prima che scoppiasse la rissa furiosa, la fidanzata di Aldo era andata da un buttafuori per farsi riparare il braccialetto per entrare al privè”. Alla base, sembrerebbe esserci stata una gelosia da parte di Aldo verso la fidanzata Simona Di Benedetto. Aldo e la fidanzata avrebbero litigato in modo animato e, secondo il racconto del testimone, il  giovane medico si sarebbe rivolto a lui per tentare di riappacificarsi con la fidanzata. Vuoto di memoria, invece, per la fidanzata della vittima che ha affermato di non ricordare quasi nulla della tragica sera, neppure di quanto aveva riferito ai carabinieri dopo l’omicidio cioè di aver visto il fidanzato rannicchiato a terra e impossibilitato a muoversi. Sono ancora numerose le reticenze, le incongruenze e le ombre su questa straziante vicenda.

Il dolore dei genitori e della sorella

La famiglia di Aldo Naro lotta ogni giorno con dignità e coraggio per poter ottenere giustizia. Sono molti, troppi i silenzi su questa tragedia che ha colpito il cuore di tutti.

Dalla pagina Io sono Aldo Naro:
“Aldo, mio caro e dolce Aldo..
sono già passati 6 anni
2192 giorni della nostra vita senza di te
Ricordo come fosse oggi quel giorno, ti chiamavamo per verificare che tu stessi bene e nessuno rispondeva, nessuno ci diceva quel che era successo soltanto che stavi male, nessuno ci ha mai detto cosa accadde.
Andare all’ospedale Villa Sofia di Palermo ed entrare dalla parte dell’obitorio è stato uno strazio.
Ci dicevano che eri scivolato, ma com’era possibile;
Vedendoti era impossibile pensare una cosa simile, pieno di lividi con quegli occhi rossi, pieni di sangue.
Sin dal primo momento non abbiamo mai creduto a quella verità costruita e mai verificata.
Smentita da te
Perché la prova di quel che è successo sei tu
L’unica che non poteva sparire, l’unica che non poteva essere omessa
Dopo sei anni sapere la verità è un dolce amaro, sapere quanto hai sofferto
Sapere di quei calci dati con la volontà di ucciderti
Resterà per sempre ciò che ha spezzato il mio cuore, il nostro cuore.
Vedere il tuo corpo, dopo 5 anni.
Vederti così, fragile.. coi capelli mossi e la testa piegata è stato uno strazio
Ciò in quanto fu andata perduta la tac
Ed è l’ennesima mancanza di rispetto nei confronti di un ragazzo, un anima buona che avrebbe potuto dare tanto come medico ad una società che ne aveva veramente bisogno.
Ma a quanto pare la sua vita è il suo riposo eterno non meritano tutt’oggi rispetto.
Aldo, noi ti amiamo tanto
Un amore così puro che mi da pace perché so che tu sei con noi, tutti i giorni, in ogni momento.
Non c’è momento che i miei pensieri non ti siano rivolti.. basti guardare la vetrina di un bel negozio maschile, con quei vestiti eleganti.. mi fanno venire in mente te, quella vita da medico che avresti avuto..
la tua vita
tanto che neanche riesco a guardarla per non commuovermi.
Finché ne avrò e avremo la forza saremo la voce che ti hanno strappato via dal corpo
Perché nessuno meritava una morte del genere ed un evoluzione degli eventi simili.
Sei il mio grande amore ed io mio amore grande, stai sempre ad un passo dal nostro cuore
Spero che il mio amore possa arrivarti fin lì dal farti sentire meno solo
Mamma, papà e Mari
A presto”.

 

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