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L’Ateneo palermitano conferisce a Manfredi Saja il titolo di Benemerito. Il brillante giovane ha perso la vita in un incidente stradale in via Roma a Palermo, nel settembre 2020, pochi mesi prima della laurea in medicina e chirurgia.

“Manfredi era nato per essere medico”: queste sono le parole della famiglia e degli amici di Manfredi Saja, morto tragicamente sei mesi fa in un incidente stradale in via Roma a Palermo mentre era a bordo di una moto guidata da un suo amico. Una frase che racchiude il senso del dovere e di amore verso il prossimo che caratterizzavano Manfredi e che sono propri di un bravo medico. Un bravo medico, certamente, Manfredi lo sarebbe diventato. A dimostrarlo, gli ottimi risultati universitari ma anche la costante voglia di conoscenza e di approfondimento delle materie di studio. Proprio per questo, l’Università degli Studi di Palermo, nella persona del Rettore Fabrizio Micari, ha conferito a Manfredi l’onorificenza di “Benemerito dell’Ateneo” alla memoria. Stesso importante riconoscimento a Gabriele Di Liberto, giovanissimo anche lui e morto per cause diverse.

Nel giorno del tragico incidente, Manfredi Saja aveva sostenuto (soltanto qualche ora prima) un esame che lo avrebbe portato, dopo pochi mesi, a consacrare il suo sogno di essere proclamato “Dottore in Medicina e Chirurgia”. Sogno che non ha fatto in tempo a realizzare ma che è stato degnamente onorato con il titolo conferitogli e con l’immenso amore di chi gli voleva bene e ha assistito alla cerimonia tenutasi il 24 Marzo presso l’aula “Maurizio Ascoli” della Scuola di Medicina e Chirurgia Policlinico di Palermo.

E’ stata una giornata molto emozionante, particolare e speciale – racconta a Radio Time la madre di Manfredi – non è stata una cerimonia formale e asettica ma davvero sentita. Il Rettore Micari e il Professore relatore Carroccio erano davvero emozionati e sinceramente colpiti da questo evento. Manfredi è stato ricordato nella sua qualità di medico, nelle sue capacità intuitive che sono proprie e necessarie per un medico. E’ stata individuata e attenzionata questa grande caratteristica di Manfredi. Anche il Professore Gallina ha ricordato che Manfredi ha sostenuto un esame proprio la mattina del giorno in cui poi è successo l’incidente e anche questo è stato molto forte e ha colpito tutti. La Facoltà di Medicina – continua la mamma del giovane – si è dimostrata essere una comunità che ha voluto ricordare sia Manfredi che l’altro ragazzo prematuramente scomparsi come parti di una grande famiglia. Anche in un momento di gioia che era la proclamazione degli studenti, accanto a questi studenti si sono volute ricordare anche altre due persone che, purtroppo, hanno avuto un destino diverso“.

Le parole del Rettore Fabrizio Micari

Il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Fabrizio Micari, visibilmente emozionato, ha mostrato la vicinanza alle famiglie colpite dai tragici eventi e ha raccontato il percorso che ha dato origine alla cerimonia per il conferimento dell’onorificenza di Benemerito dell’Ateneo alla memoria: “Da qualche anno, abbiamo deciso di creare questa cerimonia per ricordare e per celebrare dei ragazzi che hanno fatto il loro percorso di studi ma che, purtroppo, non sono riusciti a completarlo. Abbiamo voluto dare questo titolo in occasione dell’esame di laurea degli altri ragazzi e questo non è stato un aspetto casuale. Al contrario, abbiamo fortissimamente voluto che venisse conferito nel momento di festeggiamento degli altri ragazzi perché nella logica di comunità è necessario che la città sia comunità e che, quindi, viva insieme le emozioni e i momenti. E’ importante che avvenga anche nei momenti più tristi e più dolorosi“. Il Magnifico Rettore ha, inoltre, evidenziato che proprio quella sarebbe stata la sessione di laurea di Manfredi Saja, aspirante gastroenterologo che aveva scelto una tesi dal titolo “Il ruolo dell’ecografia nella diagnosi differenziale delle patologie intestinali, organiche e funzionali”.

Il ricordo e l’amore degli amici

Dopo la commovente cerimonia, – racconta ancora la mamma di Manfredi – la giornata è proseguita con gli amici che sono una grande eredità di amore che Manfredi mi ha lasciato. Tutti hanno partecipato e hanno festeggiato Manfredi che meritava davvero questo riconoscimento perché si era impegnato moltissimo in questa lunga carriera che comporta uno studio molto faticoso da lui affrontato con serietà, impegno e sacrificio“.

Molte le persone vicine alla madre Patrizia, al padre Giovanni e al fratello Federico. Tanti i pensieri di ricordo e di stima verso Manfredi che è evidente sia stato un buon amico. “Per noi eri il Dottor Saja già da tempo – scrive un’amica del giovane scomparso – ma sentirti proclamare nell’ufficialità di quella cerimonia ci ha permesso di farti conoscere e fare conoscere la tua storia, chi sei e cosa hai dentro, il tuo impegno, l’amore per la tua professione. Il dolore che ci portiamo dentro è proporzionale all’amore infinito che ci hai donato e che ci lega in modo indissolubile e, ora che sei davvero Dottore, sarai tu a curare ogni ferita, con il camice addosso e il tuo meraviglioso sorriso a scaldarci il cuore“. Tante le commoventi parole riservate al neo Dottore Manfredi Saja anche da parte di suoi colleghi nonché amici fraterni: “Adesso sono e sarò per sempre onorato, non solo di essere un suo grande amico, ma anche di essere ufficialmente un collega del Dottore Saja. Ispirato dalle parole del Prof. relatore Carroccio, continuerò a lavorare sul mio futuro percorso professionale con una marcia in più, sapendo che cammino per entrambi: per me e per Manfredi“. Innumerevoli i pensieri per Manfredi condivisi con la nostra redazione. Ne riportiamo ancora qualcuno: “Siamo cresciuti insieme – scrive un’amica d’infanzia – custodisco ogni cosa vissuta insieme gelosamente come pezzi di un diamante inestimabile. Grazie di tutto quello che sei stato Manfri e sono davvero orgogliosa di essere stata tua amica“. Un’altra amica racconta: “Immaginavo noi due con la corona d’alloro in testa, immaginavo te che sottovoce mi dicevi finalmente ‘ce l’abbiamo fatta’. Al mio amico, alla persona che più ha segnato la mia vita negli ultimi anni, grazie!“.

Manfredi ha costruito solide amicizie che superano il tempo, le distanze e anche la morte: “Andando via tu, ho perso per sempre – scrive un amico – un’infinità di cose insieme a te. Ti porterò in giro a vedere tutto attraverso i miei occhi. Sarai sempre vivo finché lo sarà l’ultimo di noi, tuoi amici“.

Di seguito, il video della cerimonia:

L’avverso destino non ha consentito al Dott. Manfredi Saja di indossare l’ambita corona d’alloro. La famiglia, però, ha voluto comunque realizzare l’importante ornamento che è stato simbolicamente e teneramente messo addosso alla dolce Taki (componente a quattro zampe della famiglia Saja).

 

 

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