E’ positivo al Covid ma girava per consegne.
Un rappresentante di generi alimentari, positivo al Covid, girava per consegne in paese. Come se nulla fosse, un sessantenne continuava a lavorare per le strade di Prizzi. L’uomo era non curante della sua condizione e dei risvolti che poteva assumere il suo comportamento. La storia è saltata fuori grazie all’attività di controllo del territorio operata dai carabinieri. Il sessantenne sarebbe stato fermato per un normale controllo in strada. Inserendo le sue generalità nel database è venuto fuori che lo stesso sarebbe dovuto trovarsi in isolamento fiduciario in casa. Il figlio del fermato, di cui non sono note le generalità, era infatti attualmente in quarantena perché positivo al Covid19. L’uomo non avrebbe dato giustificazioni al proprio comportamento. Il controllo dei carabinieri è proseguito presso un centro specializzato dove, dopo aver effettuato un tampone, è risultato che anche il rappresentante fosse positivo al virus. Questo fatto ha reso decisamente più grave la situazione ed attualmente i medici di Asp e Usca stanno provando a ricostruire i movimenti di questa persona per informare eventuali altri contagiati dell’accaduto. Pare infatti che il rappresentante di generi alimentari di Prizzi si fosse recato anche nei comuni limitrofi per delle consegne negli ultimi giorni.
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Cosa rischia l’uomo che girava per consegne.
L’uomo di 60 anni, che da positivo al covid girava per consegne, ha immediatamente ricevuto un decreto di isolamento e si trova adesso confinato a casa con il figlio. Per lui è probabile che possa essere messo in pratica quanto previsto dall’articolo 260 del Testo unico delle leggi sanitarie. In questi casi infatti, è possibile incorrere nell’arresto da 3 a 18 mesi ed in una multa da 500 a 5 mila euro. Al momento non sembra possibile che la persona denunciata possa rispondere del reato di epidemia colposa perché, stando alle sue dichiarazioni, non era consapevole della sua positività al virus.