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Radio Time compie 33 anni. Un viaggio incredibile attraverso decenni, voci e volti che si sono avvicendati, nuove e vecchie tecnologie, costumi, musica e tendenze che cambiavano con la velocità delle stagioni ma con la certezza di una famiglia che è riuscita a diventare Gruppo. Di questi 33 anni l’ultimo, di certo, è stato anche il più difficile da affrontare. La prematura scomparsa di Lello Sanfilippo, padre e creatore di Radio Time, oltre ad aver sottratto un fratello ed un amico all’affetto dei suoi cari, ha lanciato una sfida a quella famiglia che proprio Lui fortemente aveva voluto creare. Raccogliere il testimone e la guida della Radio e proiettarla verso il futuro mantenedo l’unico obiettivo: continuare a crescere così come è sempre stato per Radio Time.

Per questa ragione oggi vogliamo celebrare il compleanno di Radio Time non tanto con una festa ma con il racconto per bocca di chi la Radio l’ha vissuta fin dal suo primo giorno.

Tutto cominciò così

Radio Time nasce da una costola di Studio Sicar, emittente storica della radiofonia palermitana. Per saperne di più, ci affidiamo al racconto di Fabio Flesca, responsabile del reparto tecnico: “Time, in principio, andava in onda con la frequenza 92.3 e trasmetteva soltanto musica. Io – spiega Flesca – e Danilo Durante eravamo i tecnici emissionisti. Un giovane Lello Sanfilippo per primo fu scelto per un programma speakerato nel palinsesto. Era la ‘Dance Time’, la classifica dei brani più ascoltati del momento in discoteca”. Gli anni ’90 erano vicini e Radio Time stava tutta dentro una stanza, poco più che ospite di Studio Sicar. “Dopo diverse vicende – prosegue Fabio Flesca – Lello Sanfilippo rilevò la proprietà della Radio e in breve, con l’aiuto di Vittorio Provenza, iniziò a dar forma ai suoi sogni”.

Era un’epoca molto lontana dai giorni nostri. I mixer erano artigianali, in legno. C’erano le cassette musicali per mettere in onda la pubblicità e la bobina preregistrata per la programmazione serale. Nessun software per gestire il flusso della musica, per interagire con gli ascoltatori. Solo tanta voglia di fare radio, entusiasmo e volontà di esplorare per primi un mondo in espansione. Lo stesso entusiasmo che consentì a Lello di convincere Gioacchino Caponetto a sposare la causa di Time. Lui che era stato la voce di Sicar. Un passaggio epocale per i tempi, il segno che Radio Time faceva sul serio. “Questo è proprio il mio primo vero ricordo di Radio Time – racconta Gioacchino Caponetto – un pranzo al volo con Lello che, con la sua energia, mi parlò dei progetti per la radio, del futuro. Come in un corteggiamento, rimasi affascinato dal suo entusiasmo ed accettai”. Era il 1990 e, con Gioacchino Caponetto, Radio Time iniziava ad entrare nei cuori e nelle case della maggior parte dei palermitani.

Anche Fatima Sanfilippo, sorella di Lello e adesso comproprietaria di Radio Time, ricorda una aneddoto di quei giorni: “Lello chiese a Vittorio di raggiungerlo in studio. Quando si incontrarono, lui gli disse di aver rilevato la Radio con una semplicità disarmante. Era fatto così – spiega Fatima – Vittorio era più pragmatico mentre Lello si lanciava di puro istinto. Lavorarono sodo per onorare gli impegni presi e ci riuscirono rispettando tutte le scadenze”.

  

I primi tempi e la crescita

Non basterà mai il tempo per raccontare le storie e gli annedoti legati a 33 anni di Radio Time. Se la nostra è l’epoca dello streaming, delle live, del virtuale, c’era un tempo in cui “giravamo in auto con una grossa antenna montata sul tetto per vedere fin dove arrivava il segnale della trasmissione”. Così racconta Gioacchino Caponetto: “Ci stupivamo nello scoprire che la radio poteva essere ascoltata anche in alcune zone di Palermo distanti dal trasmettitore. Eravamo agli inizi, i mezzi erano ridotti e giravamo per la città per capire quale fosse la reale copertura del nostro segnale. Quelli erano i tempi delle radio libere e noi lo eravamo. Forse anche per questo – racconta Caponetto – con la nostra semplicità, siamo riusciti a conquistare il cuore dei palermitani. In seguito sono arrivati i ripetitori e noi abbiamo acquisito quella professionalità che la Radio meritava. Non si tratta di nostalgia – ha spiegato Gioacchino – ma semplice evoluzione del mezzo che noi, con grande mestiere abbiamo seguito e assecondato”.

Si dice che la fortuna aiuti gli audaci. Di certo la sorte favorevole non è mai mancata alla famiglia Time come quella volta in cui “erano i primi anni ’90 e, a causa di un temporale – racconta Fabio Flesca – l’antenna che trasmetteva il segnale in tutta la città era caduta insieme alla struttura che la reggeva. Non avevo idea di come saremmo riusciti a sistemarla. A quei tempi non avevamo ancora un vero staff per le alte frequenze. Mentre rassegnato andavo via da Monte Pellegrino incontrai uno strano tipo che si offrì di aiutarci per pochi soldi e che, nel giro di qualche ora, risolse il problema. Ancora oggi non ho idea di chi fosse quella persona – afferma Fabio – e non ho mai più rivisto quel tipo. Con il senno di poi, non era neanche un tecnico conosciuto. Non l’ho più rivisto. La sua apparizione quel giorno, in quel momento, ancora adesso mi sembra come un miracolo”.

Nel corso degli anni il palinsesto di Radio Time si è arricchito fino a diventare una vero e proprio punto di riferimento per la radiofonia regionale. Sono veramente tanti i nomi di chi, muovendo i primi passi proprio a Time, si è guadagnatouno spazio importante anche a livello nazionale. Inutile fare una lista dei nomi, finiremmo per dimenticare qualcuno vista l’impossibilità a ricordarli proprio tutti. 

  

Il Gruppo Time

La storia recente di Radio Time parla di una Top City Radio che ogni giorno entra nelle case, nelle auto e negli uffici di migliaia di siciliani. Possiamo solo provare ad immaginare quale sia la ricetta per questi 33 anni di successi. “Il segreto di Time è che è stata creata e gestita da un uomo non ripetibile – taglia corto Gioacchino Caponetto – Lello riusciva ad arrivare ovunque volesse perché era un genio. Guardava avanti e, a distanza di tempo, non si poteva che dargli ragione. Noi siamo stati bravi a seguirlo ed a non fermarci mai ai primi successi. Il mondo della radio è in continua evoluzione. Ogni aspetto è figlio del suo tempo. Sapersi adeguare ti permette di restare sempre al top”.

La famiglia Time è cresciuta e cambiata profondamente negli ultimi anni. Adesso, alle normali frequenze Fm si è aggiunta la Tv con il canale 91 del Digitale terrestre. Non meno importante è anche il piccolo fiore all’occhiello del Gruppo: Time 90. A seguire, per completare l’offerta per gli ascoltatori, esiste il canale tematico Radio Time Quality, le App per mobile e la possibilità di ascoltare e guardare i programmi in streaming tramite il web. La sfida al futuro è stata accettata e, in linea con i tempi, al timone del Gruppo sono due donne. I loro caratteri sono fondamentalmente diversi e proprio per questo, insieme, si completano a vicenda donando stabilità all’intera ‘famiglia’. Sono Fabiola Donati e Fatima Sanfilippo.

“Il mio ruolo di direttrice di Time 90 – spiega Fabiola – fu come un fulmine a ciel sereno. Era l’estate del 2016 e, durante una normale mattina al mare, Lello mi chiese di occuparmi della Radio. Io gli dissi che doveva essere impazzito, che non era un lavoro per il quale mi sentivo pronta. Lui – racconta Fabiola – mi spiegò di essere certo che avrei portato Time 90 a livelli alti”. Anche quella volta Lello Sanfilippo non si era sbagliato: a due anni dalla sua nascita, Time 90 aveva già risultati apprezzabili fino ad arrivare ad oggi con 37.000 ascoltatori settimanali. “Non mi sono mai pentita di aver accettato quell’incarico. Adesso – continua Fabiola – sento che Lello ha creato una vera famiglia e che proprio questo senso di appartenenza, unito alle professionalità dei singoli, sia la chiave ed il segreto di tanta longevità per Radio Time”.

Impossibile non chiedere a Fabiola Donati come immagini il futuro di Radio Time: “Penso ad una radio regionale ma con le caratteristiche dei network. Mi piacerebbe allargare l’ascolto anche ai più giovani, coinvolgerli, senza snaturare la vera essenza di Time. Poi – prosegue Fabiola – c’è ancora da portare avanti la sfida Tv. Un impegno che Lello ha iniziato e che noi abbiamo il dovere di portare avanti sostenendo le idee che lui ha tracciato”.

Lasciamo gli ultimi commenti a Fatima Sanfilippo che, come sorella di Lello, ha seguito da sempre i passi di Radio Time ma che soltanto negli ultimi mesi, giocoforza, ha deciso di ‘sporcarsi le mani con la marmellata’. “Parlare di Radio Time non è soltanto fare riferimento alla musica. Si parla anche di una tradizione storica di intrattenimento. Molti dei componenti della radio non li conoscevo direttamente ma per via dei racconti che mi arrivavano tramite Lello. Altri invece li ho visti crescere da lontano. Il fatto di ritrovarmi tra tante persone che stimo per me è un valore aggiunto. Il mondo della radio mi incuriosisce tanto. Mi piace osservare e capire”. Un aneddoto su tutti può far comprendere quale determinazione ci sia stata alla genesi di Radio Time. A raccontarcelo è proprio Fatima: “Lello era fortemente osteggiato da nostro padre nel rilevare la radio e nel lanciarsi anima e corpo in questa avventura. Come era ovvio, nostro padre lo avrebbe voluto avvocato dedito esclusivamente allo studio. Lello, per perseguire il suo obiettivo capì che la strada migliore fosse quella di accontentare il padre e fu così che divenne il più giovane procuratore della sua generazione laureandosi con un semestre di anticipo”. Da tanta determinazione non poteva che nascere una Radio come quella che tutti noi oggi conosciamo. Da quel bambino che, ancora incerto nell’incedere, girava per casa con il ‘mangiadsischi’ cantando ‘Viva la pappa con il pomodoro’ è iniziata un’avventura che dopo 33 anni sembra non conoscere alcun limite. Buon compleanno Radio Time, oggi è il tuo giorno.

Oggi è il giorno di chi, dovunque esso sia adesso, ha tracciato la via e sicuramente guarda con orgoglio quanta strada sta facendo chi ha raccolto il suo testimone.

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