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L’ arcipelago delle Eolie, mare cristallino e spiagge mozzafiato, ogni anno è meta turistica di migliaia di visitatori proprio per l’unicità delle sue isole. Ma non è solo nella flora e nella fauna che si trova il loro fascino, che affonda le sue radici in qualcosa di più ammaliante, dirompente. Una lunga storia fatta di miti e leggende, di dei e uomini che si respira in ogni angolo, strada, anfratto, volto che si è in grado di scorgere.

Tra queste storie c’è ne è una singolare e vede come protagonista Alicudi, una delle 7 isole eoliane in cui il tempo sembra cristallizzato, che fu teatro di una delle più grandi allucinazioni di massa mai registrate nei tempi.

Nei primi anni del 900 cominciarono a verificarsi dei fatti a dir poco inspiegabili: gli abitanti dell’isola, gli arcudari, iniziarono ad assistere a fenomeni paranormali. Furono avvistati spettri, creature magiche, streghe, donne che si tramutavano in uccelli per poi prendere il volo in direzione di Palermo.

Invece la spiegazione c’era eccome, e stava nel cibo che veniva ingerito ogni giorno, in particolar modo nel pane di segale cornuta.

COS’E’ LA SEGALE CORNUTA

La segale cornuta è un particolare tipo di segale che fu portata sull’isola dagli inglesi, spiega Paolo Lorenzi a Vice Magazine, e che ha la caratteristica di essere infestata da un fungo parassita, detto ergot, all’interno del quale è presente un alcaloide dal potere psichedelico, l’acido lisergico, che altro non è che l’ingrediente base dell’LSD.

Ovviamente gli arcudari non ne conoscevano le “proprietà ricreative” e cominciarono a panificare con questa segale e a respirarne la farina, causando ciò che ormai è storia: allucinazioni collettive durate anni.

COSA E’ SUCCESSO DOPO 

A fermare questo mega trip di massa ci pensò la Chiesa locale, che per frenare le storie di sabba organizzati in spiaggia di notte e metamorfosi fantastiche, dichiarò che il pane nero fosse da abolire dalle tavole degli isolani perchè considerato il pane del Diavolo. Progressivamente fu evitato fino a scomparire del tutto intorno agli anni 60, anche se ancora oggi, tra quelle stradine buie, lontane dal tempo e dallo spazio, esistenti in un non-luogo, c’è ancora chi sostiene che quelle cose non fossero del tutto frutto di droghe.

Chissà.

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