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ARTICOLO DI FATIMA SANFILIPPO

 

Anche oggi in Sicilia centinaia di nuovi casi Covid, file interminabili all’hub della fiera del Mediterraneo, davanti i laboratori di analisi e i gazebi delle farmacie.

La corsa ai tamponi iniziata a Palermo a ridosso del Natale (intorno al 20 dicembre), etichettata, dai più, come la psicosi da pranzo coi parenti, dichiara guerra alle tavolate delle feste, rivelando centinaia di asintomatici infettati dalla nuova variante Covid, denominata Omicron.

Sbarcata in città da Londra, ufficialmente, intorno al 15 dicembre, la nuova variante bluffa coi palermitani e si presenta con i sintomi di un comune raffreddore: naso che cola, affaticamento, mal di gola, mal di testa tanti starnuti e colpi di tosse; ed è proprio così che si diffonde più facilmente non destando alcun sospetto, poiché, nella maggior parte dei casi, non altera né l’olfatto né il gusto.

Gli studi epidemiologici britannici sulla pandemia da Covid-19 non danno ancora grandi certezze sulla neonata variante; in questi giorni si apprendono le prime indicazioni maturate su basi puramente empiriche: è meno grave della variante Delta ma più contagiosa, si stima in 2/3 giorni il tempo di incubazione, può dare rialzi termici ragguardevoli, ma risolvibili con il solo paracetamolo.

Intanto, i numeri nazionali confermano che il 45% dei contagiati di queste feste natalizie è imputabile alla nuova variante e la metà del paese si trova in quarantena e ha trascorso il Natale in isolamento.

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