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Oggi, è stata eseguita l’autopsia sul povero corpicino della bimba di 18 mesi lasciata in casa da sola dalla madre per più di una settimana.

Quella di Diana Pifferi è una vicenda che ha scosso l’intera opinione pubblica. Si stenta a credere come una madre possa andare via di casa per svariati giorni e lasciar da sola in casa una bimba di 18 mesi. A disposizione della piccola creatura soltanto po’ di acqua e del latte in un biberon. Eppure questa è la tragedia che vede protagonista una bambina morta in solitudine tra le mura della sua casa proprio dove solitamente qualsiasi bimbo viene accudito, coccolato e amato.

In prima battuta, dall’esame autoptico non emerge una causa evidente di morte e, quindi, la piccola Diana potrebbe essere morta di stenti. Come reso noto dal “Corriere della Sera”, è comunque ancora necessario del tempo per stabilire con certezza la causa del decesso e quando sia avvenuta la morte. Da una prima ricostruzione, pare almeno 24 ore prima del ritrovamento della salma da parte della polizia.

Saranno eseguiti ulteriori esami, come ad esempio sul latte restante nel fondo del biberon per stabilire se la madre abbia sedato o meno la piccola con benzodiazepine al fine di evitare pianti che avrebbero potuto insospettire i vicini. Sarà anche eseguito l’esame del DNA sul beccuccio del biberon. Le accuse a carico della madre, Alessia Pifferi, sono di omicidio volontario pluriaggravato.

Chi è Alessia Pifferi

La madre della bimba è una donna di 37 anni che, dopo essere rimasta incinta, non ha mai reso nota l’identità del padre tanto da trasmettere a Diana il suo cognome “Pifferi”. Diana sarebbe stata partorita nel 7° mese in un bagno di casa e, vista la nascita prematura, è stata curata per un mese in ospedale. La donna, accusata di omicidio, è stata definita “mostro” da sua madre (nonna della bimba).

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