di Davide Venza
Gol annullato a Milik al 95′: Il Var non aveva a disposizione le immagini corrette
Finisce tra risse e polemiche il posticipo della domenica sera tra Juventus e Salernitana. Una partita piena di ribaltoni e colpi di scena che termina col risultato di 2 a 2. Un punto d’oro per i campani che fino a ieri erano sempre usciti sconfitti all’Allianz Stadium. Per la Juventus un pareggio che sa di amaro sia per l’approccio iniziale che ha avuto la squadra di Allegri, andata sotto di due gol, ma soprattutto per l’episodio finale che sta facendo il giro del mondo. E’ il minuto 95′, il risultato è fermo sul 2-2. Cross di Cuadrado, gran colpo di testa di Milik che insacca. 3-2 per la Juve, con Milik che, ingenuamente, per esultare si toglie la maglietta nonostante fosse già ammonito e viene espulso per doppia ammonizione. Mentre i giocatori della Juventus esultano l’arbitro Marcenaro viene richiamato al monitor per rivedere l’azione. Sul colpo di testa di Milik, Bonucci, in fuorigioco, prova a intervenire sulla traiettoria della palla, anche se non riesce effettivamente a toccarla. Gol annullato, tra le proteste più che accese della Juventus. Ciò che succede dopo ha del clamoroso: gli addetti al Var avrebbero valutato il fuorigioco di Bonucci con delle riprese sbagliate, non considerando la posizione di Candreva che, al momento del cross di Cuadrado, teneva in gioco il difensore della Juve. Un evento senza precedenti, commentato così oggi dall’AIA: “L’organo tecnico della Can ha anche chiesto espressamente alla società che fornisce il servizio tecnologico per la Var se la camera in questione, definita tattica, fosse a disposizione degli addetti al Var per la gara disputata allo Juventus Stadium. La risposta che veniva fornita è che la camera non era a disposizione del Var e pertanto non era fruibile dagli arbitri. Con questo precisato siamo convinti di aver fatto chiarezza sull’episodio occorso”.
Gran Premio d’Italia: Vince Verstappen, quanti fischi per la safety car
Red Bull sempre più prima e sempre più vicina alla conquista del mondiale. Non benissimo la Ferrari che chiude con Leclerc secondo e Sainz quarto, autore di una buona rimonta. A far più rumore in questo Gran Premio d’Italia però, non è l’ennesima vittoria del pilota olandese, ma ciò che è successo nell’ultima parte della gara. A sei giri dalla fine, a causa di un guasto alla McLaren di Daniel Ricciardo, è entrata in pista la safety car. I commissari si sono messi subito a lavoro nel tentativo di rimuovere la vettura rimasta al centro della pista, ma non riuscendoci entro la fine dei sei giri rimasti, la gara si è conclusa in regime di safety car. In seguito a questo, grandi fischi da parte del pubblico di casa. La scelta di terminare la gara congelandola per sei giri non ha permesso alla Ferrari di tentare la rimonta. In merito alle polemiche sulla safety car ha commentato così un portavoce della FIA: “Poiché la sicurezza dell’operazione di recupero è la nostra unica priorità e l’incidente non era abbastanza significativo da richiedere la bandiera rossa, la gara si è conclusa sotto safety car seguendo le procedure concordate tra la FIA e tutti i concorrenti. La durata della safety car all’interno di una gara non ha alcuna influenza su questa procedura”.