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LA FESTA DEI MORTI È UNA RICORRENZA RADICATA NELLA TRADIZIONE SOPRATTUTTO SICILIANA.

Una “festa” molto sentita da grandi e piccini è quella dei “Morti” che cade il 2 Novembre di ogni anno. Una ricorrenza che, senza dubbio, rende ancor più presente ma che cerca anche di addolcire l’assenza dei defunti che, nella notte tra l’1 e il 2 novembre, si narra vengano a trovare i cari ancora in vita, portando ai bimbi doni come giocattoli e dolcetti che vengono nascosti in casa e poi cercati al risveglio. Anticamente, infatti,  la sera prima della commemorazione dei morti, si recitava la filastrocca: “Armi santi, armi santi, Io sugnu unu e vuatri siti tanti, Mentre sugnu ‘ntra stu munnu di guai, Cosi di morti mittitiminni assai”. Tra i dolci tipici si annoverano certamente i pupi di zucchero, i biscotti di vario genere (come taralli, mustazzola, osso di morto, reginelle) e l’immancabile frutta martorana.

LA NASCITA DELLA FRUTTA DI MARTORANA

Proprio Palermo è la citta di origine di questo dolce siciliano fatto di pasta di mandorle la cui nascita pare si debba alle suore del convento voluto dalla nobildonna Eloisia Martorana, costruito nel 1193 e annesso alla Chiesa Santa Maria dell’Ammiraglio (conosciuta come Martorana). La tradizione racconta dell’estrema cura con cui le suore curassero il giardino del convento particolarmente bello e conosciuto per gli alberi da frutto rigogliosi. La fama della magia del giardino incuriosì anche il vescovo che avrebbe fatto visita in autunno (per la festa di Ognissanti), periodo dell’anno in cui gli alberi sono spogli. Perciò, le suore ebbero l’idea di creare questa esplosione di colori fatta di zucchero e farina di mandorle per riprodurre l’aspetto dei frutti mancanti e addobbare così i rami. Questo dolce quindi prende il nome dal complesso edilizio che si affaccia su piazza Bellini nel capoluogo siciliano, cioè la Chiesa Santa Maria dell’Ammiraglio che tutti noi conosciamo appunto come “Martorana”.

L’ORIGINE DELLA FESTA DEI MORTI

La Festa dei Morti trova origine in alcuni antichi riti pagani come il Capodanno Celtico. Nella tradizione celtica, il 31 ottobre rappresenta l’ultimo giorno dell’anno conosciuto come Samhain  cioè “tutte le anime”. Fu Papa Gregorio nell’835 d.C. Papa Gregorio a spostare la ricorrenza di OgnisSanti dal 13 maggio al primo novembre, per avvicinare i riti religiosi a discapito di quelli pagani. Successivamente, verso la fine del X secolo, si introdusse la Commemorazione dei defunti, il 2 novembre.

SALVO PIPARO E IL CUNTO SULLA FESTA DEI MORTI

Uno tra gli artisti siciliani più amati, Salvo Piparo, ha dedicato uno dei suoi “cunti” proprio alla Festa dei Morti:

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