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Un tampone falso per entrare costa 30 euro.

Con una cifra contenuta, 30 euro, sarebbe stato possibile ottenere un tampone falso per entrare nel territorio italiano. Questa è la storia che emerge dai controlli sui 223 passeggeri giunti nel nostro paese dall’India. Se il racconto dovesse essere confermato, la vicenda metterebbe a serio rischio l’incolumità del nostro paese. L’Italia ha fatto sacrifici enormi per provare, al momento con scarsi risultati, ad uscire dalla pandemia. Non riuscire ad arginare la variante indiana sul nostro territorio potrebbe essere un dramma sociale dai danni incalcolabili. I primi dubbi sono sorti al momento dei controlli. Malgrado tutti i passeggeri del volo proveniente da Nuova Delhi avessero al seguito un tampone negativo, il 9% degli stessi è risultato positivo al Covid19. I 23 passeggeri adesso sono in quarantena ed in queste ore si procederà ad ulteriori analisi per stabilire se ci si trovi di fronte alla tanto temuta variante indiana. Questo tipo di mutazione del virus infatti non è più aggressivo degli altri ma riesce a diffondersi con maggiore facilità.

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Era facile ottenere un certificato negativo.

Stando ai racconti di alcuni passeggeri del volo atterrato a Roma, non sarebbe stato difficile ottenere un tampone falso per entrare in Italia. Alcuni hanno candidamente ammesso di non aver fatto alcun tampone ma di aver pagato per ottenere un falso certificato di negatività. Anche se, in rapporto al costo della vita in India, si parla di cifre non accessibili a tutti, 30 euro resta comunque un prezzo abbordabile da chi intende scappare dalle scene viste di recente in asia. La sensazione che arriva da questa vicenda è di assoluta impotenza da parte del Governo Italiano. La politica dei controlli e della quarantena fiduciaria non ha dato alcun tipo di risultato positivo in passato. Ad inizio della pandemia il caso Bangladesh, molto simile a quello che sta accadendo adesso con l’India, determinò un’escalation di contagi che finì per mettere in crisi il nostro sistema sanitario nazionale. In quella circostanza furono i rientri dal sud-est asiatico a rivelare come i sistemi di controllo della pandemia in Italia avessero diverse imbarazzanti falle che, a quanto pare, non sarebbero mai state colmate.

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