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L’assicurazione accetta di riconoscere anche l’amante

Ha dell’incredibile la vicenda avvenuta a Torino che ha visto risarcita l’amante di un operaio deceduto in seguito ad un incidente stradale. Non è stato facile per l’avvocato Gino Michele Domenico Amore ottenere quanto richiesto per la propria assistita. Alla fine l’assicurazione ha dovuto riconoscere anche l’amante della vittima come persona danneggiata. Il tutto è avvenuto in sede stragiudiziale. La donna, di cui restano segrete le generalità al pari del 39enne morto nell’incidente stradale, ha fornito elementi validi per dimostrare che la persona che ha perso la vita Torino doveva essere ritenuta a tutti gli effetti il proprio fidanzato. A nulla è valso che l’uomo fosse sposato regolarmente da 3 anni. Di fatto il 39enne deceduto nell’incidente trascorreva almeno 3 giorni alla settimana in casa dell’amante e per questo era da ritenere affetto stabile della donna risarcita.

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La scoperta da parte della moglie

Proprio l’amante, adesso risarcita della perdita, aveva assolto il compito di riconoscere il 39enne vittima di incidente stradale. Al momento dei fatti la moglie si trovava distante da Torino ed i soccorritori, scorrendo la rubrica dei contatti dell’uomo, non hanno avuto difficoltà nel riconoscere l’amante come persona più vicina al 39enne. La moglie ha scoperto di avere una rivale esattamente in questa circostanza. Stando a quanto riferito, si trovava spesso fuori città per lavoro e non avrebbe mai sospettato di una relazione extraconiugale del marito. Per l’intera durata del loro matrimonio, l’amante sarebbe stata sempre presente nella vita dell’operaio torinese.

Uguale risarcimento anche per l’amante

Di certo non si è trattato di un accordo conveniente per l’assicurazione. La cifra risarcita all’amante non è infatti frutto di una divisione con la moglie. In questa storia soltanto gli affetti erano divisi e condivisi. Per quello che riguarda il denaro invece l’assicurazione ha dovuto corrispondere eguale risarcimento pieno sia alla moglie che alla fidanzata. Non è stato possibile in nessun modo per i legali della controparte smontare la tesi che vedeva l’amante come elemento minore nella vita dell’operaio.

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