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Le Olimpiadi di Tokyo 2020 stanno regalando grandi e inaspettate soddisfazioni all’Italia, a partire dall’Oro (prima volta nella storia) nei 100mt di Marcell Jacobs.

Il medagliere sorride con 28 affermazioni al giro di boa ma, rispetto alle scorse edizioni, quali sono le reali indicazioni che stanno arrivando dai nostri atleti?

Anzitutto facciamo un riepilogo di tutti i risultati finali ottenuti dall’Italia a partire dalle Olimpiadi di Sidney 2000, dunque con cinque edizioni complessive da valutare (esclusa Tokyo 2020 in continuo aggiornamento):

Sidney 2000: 7° posto con 34 medaglie (13 Oro, 8 Argento, 13 Bronzo) e 361 atleti
Atene 2004: 8° posto con 32 medaglie (10 Oro, 11 Argento, 11 Bronzo) e 373 atleti
Pechino 2008: 9° posto con 27 medaglie (8 Oro, 9 Argento, 10 Bronzo) e 347 atleti
Londra 2012: 9° posto con 28 medaglie (8 Oro, 9 Argento, 11 Bronzo) e 290 atleti
Rio 2016: 9° posto con 28 medaglie (8 Oro, 12 Argento, 8 Bronzo) e 314 atleti

Da questi numeri si evince che, esclusa l’attuale partecipazione, l’Italia ha fatto sempre bene chiudendo in Top 10 ma, al netto del numero di atleti e di medaglie vinte, la migliore edizione disputata nel nuovo millennio resta quella di Londra. Meno di 300 tra uomini e donne e medaglie di poco inferiori alle edizioni di Atene e Sidney che, però, potevano contare su quasi un centinaio di partecipanti in più.

Al momento, arrivati alla prima delle due settimane di gara, Tokyo 2020 recita un risultato pari a 28 medaglie con 384 atleti (la più vasta degli ultimi 20 anni) ma con una quantità di ori nettamente inferiore al passato e di bronzi nettamente superiori. Sono solo 4, con 9 d’Argento e 15 di Bronzo.

Per quanto riguarda le discipline, la storia racconta un quadro molto chiaro. Gli ori che mancano sono quelli della scherma, uno sport che ha sempre portato l’Italia molto in alto e che, invece, quest’anno ha fatto abbassare le pretese alla nostra delegazione.
A Sidney, Atene e Londra sono state ben 3 le medaglie raccolte. A Pechino 2 mentre a Rio è iniziata un’avvisaglia di resa con una sola massima affermazione compensata, però, dai 4 ori inaspettati nel tiro a segno e a volo.

Tokyo 2020 ha portato in dote 5 medaglie dalla scherma ma nessun Oro. La mancanza di Valentina Vezzali, la ex superstar di questo sport, e di Elisa Di Francisca, ma anche una non perfetta forma della Errigo hanno minato qualsiasi certezza e le conseguenze, in termini di successi, si sono viste.

Il resto degli sport racconta un nuoto che non ha avuto un Paltrinieri al massimo a causa della mononucleosi, una Federica Pellegrini a fine carriera che aveva come unico obiettivo la finale ma senza medaglia e la possibilità di continuare un percorso di crescita nei vari stili che, a Parigi 2024, potrebbe portare quelle medaglie che, oggi, sono mancate.

L’atletica leggera, in questo nuovo millennio, non ha quasi mai regalato soddisfazioni indimenticabili ad eccezione di Stefano Baldini ad Atene e di Alex Schwarzer a Pechino. Tokyo, invece, ha portato in dote i due inaspettati risultati di Tamberi e Jacobs. E ancora non è finita, perché la nuova generazione di atleti tricolore potrebbe sopperire là dove i nostri schermitori hanno, in parte, deluso.

Ancora una settimana per tentare di risollevare un medagliere che, al momento, ci vede 11° e con soli quattro ori. Al momento sarebbe l’edizione delle Olimpiadi meno dorata degli ultimi 21 anni.

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