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É il 4 marzo 2022 e Palermo ricomincia dalla musica, baciata e travolta dal garbo e la poesia di un cantautore eccelso, da un maestro musico intramontabile.
Entra in punta di piedi Fabio Concato e, con l’eleganza che lo contraddistingue, accenna una battuta sulla tanto attesa ripresa della musica dal vivo….purtroppo adombrata dal conflitto in corso e timidamente sussurra un pensiero per il popolo Ucraino.
Un unico filo conduttore emozionale unisce ogni perla del suo repertorio…. poesia e musica si sposano e danzano tra le file di un teatro Golden sold out, come non accadeva da un po’. È lì che prende vita un coro unico e appassionato, per fortuna intonato – almeno così il maestro Concato incensisce il suo pubblico, magari con un po’ di sana piageria – che amplifica l’emozione.
Tra una canzone e l’altra, i pensieri a voce alta del cantautore che scende dalla dimensione mito della musica italiana d’autore anni ’80, si siede accanto ai suoi spettatori e chiacchera amabilmente della vita, di quest’ultimo lungo periodo di crisi, delle difficoltà del settore, della musica di oggi e, pur riconoscendo pregevolissimi giovani parolieri tra i rapper, si professa boomer e, con il suo humor meneghino, introduce, la sua “recentissima” creazione, “domenica bestiale”, auspicandole grande successo.
La platea esplode fragorosa e non si tira indietro, cantando a squarciagola.
Non mancano i momenti di tenerezza vera, legati alla più piccola fan in sala, Maria Costanza che in braccio al suo papá protendendosi al palco, dimostra di apprezzare e tocca il cuore di un nonno Fabio che dolcemente cita la sua nipotina e si congratula con i genitori della bimba che saggiamente stanno crescendo nella musica.
Un Concato unico, intimo, personale…che si racconta anche con una graziosa autoironia…rari i pezzi in cui non citi il mare, grande amore della sua vita, o almeno così è nell’immaginario collettivo dei suoi fans.
Riarrangiamenti di cesello dei suoi pezzi storici, da cui emerge il maestro chitarrista jazz, più sonorità Bossa Nova e, perché no, il tocco unico seducente e maliconico, della sua celeberrima “Sexy Tango”.
Un concerto intenso che vince le barriere del tempo, in tanti si sono rivisti a ballare il più bel lento della loro gioventù, sulle note di “tienimi dentro te”, “non smetto di aspettarti” e di “e mi ricordo ancora”….unanime ed inevitabile il commento su come Concato, con questo pezzo, abbia precorso i tempi e trattato con la sua delicatezza straordinaria temi, all’epoca ancora tabù, smuovendo gli animi e sollecitando le coscienze.
Ed in platea non sono mancate le lacrime….è innegabile che Concato nei suoi pezzi abbia messo il cuore e il suo pubblico lo ha accolto, come si conviene, con il cuore in mano per tutto il concerto, ma gli si è proprio stretto intorno in un abbraccio unico, pieno dell’amore di ognuno, veicolato dalla sua canzone più penetrante, “Gigi”, la sua “figlia preferita”, dedicata al suo papà e, in questa serata palermitana, a tutti i papà e gli affetti belli, fatti angeli e cresciuti nella musica insieme a noi.
A spezzare l’emozione, la simpatica sfrontatezza di qualche spettatore che si lancia a fare richieste e, da par suo, il maestro Concato dal palco risponde e, goliardicamente, rimanda ogni richiesta a notte fonda e si propone di intonare anche “Roma capoccia”… perché, dopo un certo orario, è pronto a suonare anche il repertorio di altri.
Invero, l’artista, vive intensamente l’emozione del suo pubblico e accontenta tutti, non facendo mancare un po’ di suspence da copione.
Si è fatta l’ora…il concerto volge al termine, il maestro chiude con una partecipatissima “Fiore di maggio” e si ritira, lasciando “appeso” il suo pezzo più acclamato: “Rosalina”…
L’attesa del bis, però, dura ben poco….con il suo solito savoir faire, Concato si giustifica….non si fa più pregare troppo da quando, quella volta al Sistina, si ritirò in camerino e trovando degli amici, perse la cognizione del tempo… uscì per il bis dopo 20 minuti e trovò la sala vuota….un tecnico di palco gli disse “so passati 20 minuti….se ne so annati tutti a magná” .
Chiude “Rosalina”… un’ultima uscita spumeggiante che chiude allegramente due

ore di buona musica, emozione pura e la sensazione unica di aver trascorso una bella serata con un caro amico d’infanzia.
Evviva la musica dal Vivo‼️

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