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Dopo l’arresto di Pietro Polizzi, candidato al Consiglio di Palermo nella lista di Forza Italia, sono arrivate immediate le reazioni dal mondo politico. Le gravi accusa di aver stabilito un accordo con almeno un boss locale, per ottenere il favore dei voti di alcuni quartieri, hanno suscitato una pronta presa di posizione da parte dei candidati alla poltrona di Sindaco di Palermo.

Lagalla: “Chi va con la mafia deve starci lontano”

Il primo ad esprimersi è stato proprio Roberto Lagalla, candidato del centro-destro al quale Polizzi faceva riferimento. “Non conosco personalmente Pietro Polizzi – ha affermato Lagalla – e non abbiamo preso parte alla creazione della lista di Forza Italia. Se è stato inserito evidentemente era in possesso dei requisiti necessari. Non possiamo accettare che qualcuno decida di creare patti scellerati per ottenere voti. Chiunque – ha concluso Roberto Lagalla – riterrà opportuno andare a patti con la mafia sarà messo alla porta”.

Miceli: “Accettare il supporto di pregiudicati è stato come dare via libera a tutti”

Non fa sconti il candidato della sinistra Franco Miceli. “Il nostro grido non era stato preso in seria considerazione. Accettare il supporto da parte di condannati per mafia – ha precisato Miceli – è stato come dare il via libera ad accordi da parte dei singoli candidati in ambienti torbidi. È stato un errore da parte di Lagalla – ha concluso Miceli – non presentarsi alle commemorazioni del 23 maggio. Un brutto segnale mandato ai suoi ed alla città”.

Ferrandelli: “I palermitani scelgano se votare o no contro la mafia”

Ancora più duro è stato lo sfogo del candidato Fabrizio Ferrandelli. Raggiunto dalla nostra redazione questa mattina ha parlato di un vero e proprio scontro tra legalità e mafia. “La mafia vuole rimettere le mani sulla città. I palermitani questa domenica dovranno scegliere se schierarsi dalla parte della legalità o votare per chi ha chiesto aiuto alla mafia nella corsa per la città”.

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