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Un mercato in continuo mutamento, spesso condizionato da fattori esterni al mondo immobiliare.

Una vendita incrementata per la fascia demografica dei 18-45 anni e che vede il suo mutamento anche in base alla riqualificazione di interi quartieri. La conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella sala convegni della Camera di Commercio di Palermo dal gruppo Tecnocasa ha descritto, nel dettaglio, il mondo immobiliare del settore abitativo e di quello commerciale.

Dal 2020, anno in cui la pandemia ha inciso inevitabilmente sulla compravendita, si è arrivati ad aumentare il flusso di vendita e acquisto immobili non solo abitativi, ma anche quelli destinati all’uso commerciale. Un dato interessante che emerge, l’influenza decisiva che ha la riqualificazione dei quartieri soprattutto nella città di Palermo. Il Capoluogo siciliano resta inoltre tra i preferiti degli stranieri che lavorano in smartworking o che vogliono un immobile per uso personale o, allo stesso tempo, per metterlo a reddito.

“Le zone centrali della città – afferma Roberto Puccio, Consulente d’Are Tecnocasa – hanno segnalato un ribasso dello 0,4%. Ci sono valori stabili nel centro storico, il cui mercato immobiliare
è decisamente dinamico. Si consolida il trend di concentrazione di casa vacanze, B&B e appartamenti destinati all’affitto breve. Il capitale medio investito si aggira intorno a 50 mila €, per
un monolocale già ristrutturato ed arredato. Presenti anche investitori che acquistano e ristrutturano. Negli ultimi tempi si sono riscontranti casi sporadici di stranieri che si sono trasferiti a
lavorare in smart working in città. Prezzi elevati, intorno a 2500-2600 € al mq, in via Roma, via Francesco Crispi e zona Cala nei pressi del porto. 2500-2600 € al mq è il valore di un immobile
che gode di vista mare. Più popolare e con prezzi più contenuti la zona del Capo dove si acquista a 1500 € al mq a causa della presenza del mercato. Al contrario si è rivalutata la Vucciria dove si toccano punte di 2500 € al mq, per un immobile già ristrutturato”.

La pedonalizzazione di diverse aree di Palermo, oltre il continuo e sempre più in ascesa flusso di turisti e del passeggio nel centro storico, ha portato ad un incremento dell’investimento ad uso commerciale. Quest’ultimo fattore influenzato dal calo dei prezzi e dei canoni di locazione.

“La seconda parte del 2023 ha visto un calo dei prezzi e dei canoni di locazione dei negozi nelle vie di passaggio e in quelle non di passaggio. – dichiara Serafino Biondo, Consulente Tecnocasa. Negli ultimi tempi, infatti, si segnala la tendenza a vendere i negozi perché la tassazione è troppo elevata e i canoni di locazione non sufficienti o non certi. Questo avviene soprattutto nelle strade secondarie dove il tasso di vacancy è più elevato. Spesso in queste vie i negozi sono vuoti oppure si attua un cambio d’uso in box o deposito. I canoni non vanno oltre gli 80 € al mq annuo. Al contrario tengono gli investimenti nelle zone centrali, in particolare nel centro storico. Quest’ultimo da quando è diventato Area Pedonale è sempre più ambito perché ha un’elevata domanda di locazione. Parliamo della zona compresa tra il teatro Massimo e i Quattro Canti di Palermo, che include via Maqueda e corso Vittorio Emanuele. Nella zona sud della città le strade più commerciali sono via Tukory, via Messina Marine e via Lincoln, via Oreto, dove si affitta a 100 – 110 € al mq annuo. Sono in corso opere di valorizzazione della zona portuale grazie agli investimenti sul molo trapezoidale, dove si sono insediate attività prevalentemente dedicate alla ristorazione”.

Ma per investire negli immobili bisogna anche averne la possibilità economica. Saro Pennisi, RA Kìron Partner SpA, Gruppo Tecnocasa, ha esposto durante la conferenza stampa i dati relativi ai finanziamenti a cui hanno potuto fare affidamento le famiglie. Nello specifico, le famiglie siciliane nel 2023 hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 426,5 milioni di euro, con una diminuzione pari a -13,0% rispetto all’anno precedente. Un dato che, comunque, rappresenta il 3,94% del totale nazionale. Un calo fisiologico dato dalla forte crescita avvenuta tra 2013 e il 2021 che ha portato le erogazioni a crescere da poco più di 20 miliardi a quasi 60 miliardi, e dal fenomeno che ha caratterizzato l’aumento dell’inflazione nell’area Euro, con conseguente incremento da parte della BCE del tasso ufficiale per le operazioni di rifinanziamento parametro aumentato tra il 2022 e il 2023 di 4,5%.

Attraverso l’elaborazione dei dati provenienti dalle agenzie di mediazione creditizia Kìron ed Epicas, Kìron Partner SpA ha analizzato la tendenza rispetto all’importo medio di mutuo erogato.
Nel quarto trimestre 2023 in Sicilia si è registrato un importo medio di mutuo pari a 99.608 euro, in diminuzione rispetto a quanto rilevato durante lo stesso trimestre dell’anno precedente, quando il ticket medio ammontava a 102.115 euro. Mediamente colui che sottoscrive un mutuo nella regione viene finanziato circa il 13% in meno rispetto al mutuatario medio italiano.

Nel gennaio 2024, un’indagine della BCE ha sottolineato come a livello nazionale sia aumentato il numero di famiglie a basso reddito che lamentano difficoltà nel soddisfare i pagamenti del mutuo; dato influenzato principalmente dalla crescita delle rate dei mutui causate dall’aumento dei tassi di interesse.

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