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di Davide Venza

Percepivano illecitamente finanziamenti europei

Si abbatte un’altra bufera sul dipartimento regionale dell’Agricoltura. Oggi 28 giugno, la guardia di finanza su ordine del gip del tribunale di Termini, su richiesta della Procura europea, ha disposto gli arresti domiciliari per dodici indagati e l’obbligo di firma per altri dieci.  Oltre alle misure penali, è stata anche sequestrata la somma di denaro sottratta illecitamente dai conti pubblici, che equivale a circa 2,5 milioni di euro. Si tratta del seguito dell’operazione Gulasch-Amici miei, che già due anni fa aveva portato alla luce una sorta di organizzazione criminale, finalizzata al raggiungimento di stanziamenti pubblici per l’agricoltura.

Un vero e proprio consorzio criminale

Stando a quanto rilevato dalle forze dell’ordine, gli indagati avrebbero messo su un’associazione criminale, in grado di condizionare le scelte della pubblica amministrazione. Dalle indagini sarebbero emersi gli illeciti commessi da dei funzionari dell’Ipa, i quali avrebbero favorito determinati studi di ingegneri e agronomi. Gli investigatori hanno anche attestato che gli indagati, col fine di far arrivare delle pratiche di loro interesse in cima alla graduatoria, avrebbero modificato e sostituito le documentazioni. I reati contestati sono quelli di associazione a delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, abuso d’ufficio, falso, distruzione e occultamento di atti e rivelazione di segreto d’ufficio.

Un’indagine che va avanti da oltre due anni

Grazie a intercettazioni telefoniche, appostamenti e pedinamenti i finanzieri avevano già accertato nel Marzo 2020 l’esistenza di questo vero e proprio consorzio. A finire in manette, due anni fa, 15 tra dipendenti pubblici e imprenditori. Ai tempi, le forze dell’ordine lavorarono su due filoni di indagine. Il primo riguarda i finanziamenti pubblici richiesti, percepiti indebitamente. Il secondo, invece, è incentrato sull’operato dei funzionari pubblici che avevano il compito di controllare i requisiti e l’attribuzione dei punteggi per l’assegnazione del posto in graduatoria.

Le spiegazioni della Guardia di Finanza

“Sarebbero state rallentate fraudolentemente le procedure di collaudo e controllo così da evitare l’applicazione di penali, come per esempio la decadenza o la revoca dei contributi già erogati. In tale contesto sarebbero emerse anche cointeressenze di natura corruttiva tra privati e funzionari pubblici che avrebbero omesso, in qualità di membri della commissione incaricata, di verificare la sussistenza dei presupposti per l’ammissione delle domande e di rilevare i vizi della documentazione presentata per il tramite di uno studio tecnico, ricevendo in cambio prestazioni professionali a favore di un familiare”

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