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Miriam Leone si è aperta in una lunga intervista e ha raccontato i disagi dei suoi 20 anni.

Miriam Leone, celebre attrice e conduttrice, si è raccontata in un’intervista per “Vanity Fair” e ha dichiarato come non siano stati facili gli anni da ventenne. “Pensare ai miei vent’anni mi impressiona. Non sapevo niente e non capivo niente. I vent’anni sono stati sicuramente inventati per non sapere di averli e per sprecarli, ma me ne rendo conto soltanto adesso. Quando osservo i ventenni provo una tenerezza infinita: capisco quanto fossi piccola e mi sentissi grande”, ha dichiarato l’ex Miss Italia.

Miriam Leone e l’accusa di essere “anormale”

“Sa cosa dicevano a mia madre? ‘Tua figlia è così carina, non potrebbe provare a essere un po’ normale?”, ha confidato la 35enne. “Avevo sfiducia in me stessa e poi preferivo stare per conto mio, nel mio anacronismo. Con i miei scarponcini, capelli rosa e i pantaloni lunghi”, ha aggiunto la Leone che, però, non ha mai pensato di essere anormale. “Non mi sentivo anormale, al limite meditativa, contemplativa, ma con uno spirito molto attivo. Mi piaceva anche staccarmi dal gruppo per stare con me stessa, partire all’avventura. Per indole non provo rancore e non invidio nessuno”, ha dichiarato al magazine.

L’attrice, inoltre, ha parlato della sua poca autostima e della felicità ritrovata nel tempo grazie ad una presa di coscienza e consapevolezza. “Ora sono felice, ma so che quello che ho oggi l’ho voluto davvero perché ai sogni ho dato forma con le mie azioni. Non si lasciano da parte e non si vagheggiano, ma ci si lavora. Mi sono confrontata con il mio fango, con le mie zone d’ombra, con le mie parti oscure. Le ho illuminate”, ha concluso.

 

 

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