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Ormai è un dato di fatto: la Sicilia, in particolare Palermo, non viene presa neanche in considerazione dagli organizzatori di eventi musicali, tranne qualche raro caso.
Al netto di tutto, di chi è la colpa? Proviamo ad analizzare la situazione partendo dalle date e dallo stato di forma delle strutture che, potenzialmente, potrebbero essere idonee a ospitare dei concerti con gli artisti più amati del momento in Italia.

TOUR ANNUNCIATI.

Dopo il periodo di stop che è stato imposto al mondo dello spettacolo in generale, gli artisti e le aziende che si occupano di live stanno ritrovando nuova linfa con le imminenti riaperture e, uno dopo l’altro, i cantanti e le band annunciano date e tour in tutto il Paese. Tutto tranne Palermo e, in molti casi, la Sicilia.

Partiamo dall’iconico Achille Lauro e dalle sue 14 date a Milano, Roma, Venaria Reale (TO), Cesena, Napoli, Firenze. Proseguiamo con uno dei volti nuovi del sud Italia, Aiello, e le sue dieci date a Milano, Roma, Napoli, Firenze, Venaria Reale e persino Nonantola.
Chiudiamo con Elodie, altra superstar della musica italiana degli ultimi anni. Per lei sono 6 gli appuntamenti con i fan sparsi tra Milano, Torino, Roma, Firenze e Pozzuoli.
L’elenco potrebbe continuare all’infinito ma, forse, è meglio interrompere qui per non sprofondare in un mare di sangue e lacrime. Gli unici salvatori della patria sono i siciliani Colapesce e Dimartino con una sola data a Taormina. Il nulla, invece, se prendiamo in considerazione La Rappresentante di Lista e Davide Shorty (per citare due nomi in voga che con la Sicilia, in particolare, Palermo, hanno molto a che fare).

Sia chiaro, da questa lista mancano tutti quegli artisti siciliani come Carmen Consoli, Mario Venuti, Mario Incudine e moltissimi altri ma solo per un fattore di hype del momento, di certificazioni e di numeri. Tutti loro faranno tanto per la Sicilia e in Sicilia.

Qui si fa riferimento ai vari Sfera Ebbasta, Ernia, Mahmood, Annalisa Scarrone, Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Ultimo e tutti gli altri che piazzano sold out da Milano a Napoli con una facilità imbarazzante e che potrebbero smuovere le casse e le masse di ragazzi e under 30 in generale che, altrimenti, non si schioderebbero dal loro account su Spotify.

STRUTTURE.

Entrando nel dettaglio, quali sono le strutture più importanti a Palermo che potrebbero ospitare questo genere di live?
Abbiamo il Velodromo, il Palazzetto dello Sport, lo Stadio Renzo Barbera e il Foro Italico. Due di questi sono inagibili da anni mentre lo stadio non viene utilizzato per eventi esterni al calcio. Resta il Foro Italico ma in questi ultimi anni è stato usato solo in occasione del concerto di Radio Italia ed è difficile ipotizzarne altri utilizzi.
Potremmo citare i Candelai ma il numero di persone che può contenere la struttura è davvero esiguo per pensare di ospitare concerti di gente che fa sold out al Forum di Assago (+5mila posti) o negli stadi da 50 o 60mila posti come San Siro o l’Olimpico di Roma.
Insomma, Palermo non esiste nella mappa della musica live. Gli unici che salveranno la barca, esclusa Carmen Consoli, sono Le Vibrazioni con una data al Teatro Golden.

Sul fronte orientale le cose migliorano sensibilmente con Catania e Taormina su tutti, mentre restano ferme Acireale e Messina. 45 date (inclusi spettacoli teatrali) nella città dell’elefantino grazie al Palacatania e allo stadio Massimino, solo quattro al Teatro Antico.

Il palasport di Acireale, purtroppo, è inagibile dal 2019 mentre Messina sembra avere smesso di pensare alla musica live all’interno dello stadio San Filippo.

Questa situazione mina in modo irreversibile il presente e il futuro di migliaia di persone che vorrebbero lavorare in questo settore, costringendole a fare le valigie e andare via per riuscire a costruirsi una vita. Tra l’altro c’è anche l’aggravante del Covid che rende tutto ancora più difficile.

Gli ultimi aggiornamenti positivi riguardano i lavori di ristrutturazione del Palazzetto dello Sport, chiuso da tredici anni e con ancora tanto da fare. Con gli 11 milioni stanziati nel 2016 dal Governo Renzi è stato rifatto solo il tetto. I lavori dovrebbero terminare questa estate ma il condizionale è d’obbligo.
Sul fronte Velodromo, invece, è tutto totalmente fermo. A novembre 2020 si aspettava la nomina del nuovo direttore dei lavori per completare la ristrutturazione che, allo stato attuale, è ancora ferma al palo dopo più di 6 mesi. I materiali c’erano, i lavori erano anche iniziati ma tutto si è nuovamente bloccato per problemi burocratici e tutti i suddetti materiali hanno iniziato a degradarsi con le intemperie del tempo. Insomma, un rebus destinato a restare irrisolto.

L’auspicio è che le cose possano cambiare ma, per fare ciò, ci vorrebbe un totale cambio di rotta che, allo stato attuale, sembra molto ma molto lontano. E intanto Palermo muore con buona pace degli artisti che, più e più volte, hanno espresso a chiare lettere il loro desiderio di volere venire a suonare qui.

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