Sono a casa, positivo. Ho dovuto mandare un sostituto a fare le prove con Le Vibrazioni. Spero entro lunedì di riacquisire la libertà e poter raggiungere Sanremo in tempo per il Festival”. Lo ha dichiarato il maestro Beppe Vessicchio, in un’intervista all’agenzia Adnkronos.
Il maestro, in quarantena da giorni anche se senza sintomi, avrebbe dovuto essere già all’Ariston per le prove: “Ho ancora un po’ di raucedine e quindi voglio aspettare a fare il tampone ancora un paio di giorni. Non voglio rischiare di risultare ancora positivo».
Beppe Vessicchio: “Sono positivo al Covid da diversi giorni”
Ad allietare il tempo del maestro in quarantena ci stanno pensando Alexa, l’assistente intelligente di Amazon, e chi lo vota al Quirinale. Proprio l’assistente di Amazon era stata invocata ironicamente in questi giorni in alcune vignette, come l’unica che potesse suggerire un candidato credibile per il Quirinale. E lo staff di Amazon, in nome del politically correct, ha evidentemente optato per una scelta all’insegna dell’ironia e dell’imminente Festival di Sanremo.
Detto fatto. Da giorni, alla domanda: “Alexa scegli un presidente della Repubblica”, l’assistente risponde senza esitazione: “Direi una persona che sa mettere d’accordo tutti gli italiani, accordarli tutti. Ecco, propendo per un grande direttore d’orchestra: io scelgo Beppe Vessicchio”.
“L’ho saputo – ha reagito il maestro Vessicchio – e mi fa molto ridere. Ma la prima a candidarmi è stata Luciana Littizzetto, che dice sempre che metterei d’accordo tutti e che sto bene anche sulle banconote per la mia somiglianza con il Giuseppe Verdi ritratto sulle mille lire”.
“Mi ricordo sempre quel film dove uno si ritrova a fare il presidente per caso. Comunque dovessi andare al Quirinale, come prima cosa cercherei di far fare pace a tutti. C’è un’aria tossica in giro, data dalla paura e dall’incertezza. Bisogna tornare ad essere fiduciosi”, ha aggiunto.
Poi, tornando al Festival, ha aggiunto: «Quest’anno con la enorme diffusione del virus è forse ancora più complesso dell’anno scorso. Hanno avuto già diversi casi nell’orchestra e nel coro. E nel coro, che prova e si esibisce naturalmente senza mascherina, questo vuole dire ogni volta far stare a casa tutti per diversi giorni e convocare altri. Ci vuole grande pazienza. Ma io sono fiducioso».