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Sono giorni duri questi, ormai da troppo si parla di guerra e, come se non si fosse imparato nulla dal passato, si teme, a ragion veduta, l’esplosione del terzo conflitto mondiale.
Non esiste nessun motivo politicamente e umanamente accettabile che giustifichi guerriglia,bombe, carri armati, morti, distruzione, donne e bambini in fuga e tanti martiri su ogni lato del fronte.
Se gli Ucraini subiscono la violenza di un’aggressione armata che il Cremlino si rifiuta di chiamare Guerra, i Russi dissenzienti, che hanno il coraggio di urlare contro la guerra, pagano un prezzo terribilmente alto.
Sono di tutti le immagini che vedono manifestare vecchie signore, mamme con bimbi, giovani, donne, uomini e ragazzi malmenati e trascinati a forza sui mezzi della polizia per aver urlato il proprio NO alla Guerra.
Un video, in particolare, in questo momento gira il mondo: i manifestanti russi arrestati e condotti, su un van della polizia, verso una condanna certa, per avere espresso pacificamente la loro idea contro la guerra, per essersi schierati a fianco dei loro fratelli ucraini, intonano quello che negli anni è diventato l’inno contro la violenza, contro ogni forma di terrorismo e di guerra: Zombie dei Cranberries.
Il pezzo é da anni espressione musicale massima del movimento pacifista mondiale e di aperta denuncia contro la guerra, fu scritto da Dolores O’Riordan  nel 1993 dopo la morte di due ragazzini, per mano dell’Ira, in un attentato a Warrington, in Inghilterra a marzo del 1993 e nel 1995 ha vinto un MTV Europe Music Award, nella categoria canzone dell’anno.
Zombie, prende spunto dalle vicende dell’Irlanda del nord, che ne hanno ispirato la stesura, come ha raccontato la stessa cantautrice all’epoca ma è fondamentalmente dedicata alla disumanità della violenza, a come essa sia ormai parte integrante del tessuto sociale e gli Zombi rappresentano coloro che non vedono la brutalità e l’orrore in cui vivono, perchè assuefatti come morti viventi, all’insensatezza della violenza senza fine capace di “spezzare il cuore di un’altra madre” . Il testo racconta di dolore, violenza, guerra e disumanità.
La violenza è un errore, denunciavano, i Cranberries negli anni ’90: «When the violence causes silence, we must be mistaken», ovvero, «Quando la violenza causa silenzio, vuol dire che abbiamo sbagliato qualcosa».
Niente di più attuale, ancora dopo ben 30 anni.

Quanto sta accadendo in Ucraina e in Russia è maledettamente sbagliato!! Nel nostro piccolo a Radio Time, ci uniamo letteralmente al coro dei manifestanti russi contro la guerra, al popolo Ucraino martoriato dalla violenza e con il nostro linguaggio fatto di musica, invochiamo pace e fratellanza per tutti i popoli.

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