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È passato alla Camera il Recovery Fund con 442 sì, Fratelli d’Italia si astiene dal voto, adesso la discussione passa al Senato. Poche polemiche, prevalentemente da parte di Giorgia Meloni, che ha voluto sottolineare come il Parlamento sia stato escluso dal confronto, e non abbia potuto avere la possibilità di partecipare alla scrittura di questo piano, ma ancor peggio costretto a votarlo quasi a scatola chiusa, visti i tempi brevi, trovandoselo già pronto per essere votato. Un’operazione di rilancio importantissima per l’Italia, tutto in un documento di quasi 330 pagine – nella notte ridotte a circa 270 – per una gestione di quasi 250 miliardi di euro, e una serie di riforme nevralgiche per la Nazione, il tutto da leggere e approvare in meno di 24 ore?!? E siamo sicuri che tutti e 442 parlamentari che hanno detto sì, sappiano perfettamente cosa ci sia scritto? O si sono fidati con gli occhi bendati? Però, va detto che il piano ha ricevuto il Disco Verde della Commissione europea, che evidentemente conta più del nostro Parlamento e gli è stato concesso di leggerlo prima. Dobbiamo fidarci ciecamente del Presidente Draghi che, ammettendo del poco tempo concesso, assicura l’attenzione dell’esecutivo. Continuiamo a fidarci, e se…

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